Aggressioni agli operatori sanitari, Magi: migliorare il Ssn

Lo scorso novembre, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva il disegno di legge N.137/2024 che introduce misure specifiche per contrastare la violenza contro i professionisti sanitari. Secondo Antonio Magi, Presidente dell’Ordine Provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO) mancano, però,ancora alcuni elementi nel provvedimento.
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Antonio Magi, Presidente Omceo Roma

Antonio Magi, Presidente dell’Ordine Provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeO), è tornato a commentare il tema delle aggressioni nei confronti degli operatori sanitari, sottolineando che, secondo OMCEO, la nuova legge non è sufficiente a risolvere il problema.

Tra le novità principali, il provvedimento prevede l’arresto obbligatorio in flagranza per i delitti di lesioni personali commessi nei confronti di professionisti sanitari, sociosanitari e dei loro ausiliari e per il reato di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria. In determinate condizioni, è previsto anche l’arresto in flagranza differita.

Secondo Antonio Magi, ci sono alcuni elementi che mancano nel provvedimento:

“Oltre all’arresto, il procedimento di querela d’ufficio da parte delle Asl e delle aziende ospedaliere contro chi compie atti di violenza nei confronti degli operatori sanitari. Senza dimenticare, poi, la tutela legale per i medici e gli infermieri che sono stati aggrediti”.

Agire sulle cause delle aggressioni agli operatori sanitari

Secondo il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Roma:

La soluzione non è solamente mettere deterrenti per chi compie atti di violenza contro gli operatori sanitari, ma evitare che vi siano disfunzioni del Servizio Sanitario Nazionale, come le liste d’attesa o la burocrazia: una persona normale, infatti, si arrabbia ma non arriva ad aggredire, mentre chi ha una labilità va a sfogarsi sulle prime persone che si trova davanti, ovvero medici e infermieri”.

Per OMCEO, l’approccio deve concentrarsi meno sulla reazione alle aggressioni e più sull’eliminazione delle cause profonde che, a loro avviso, alimentano la violenza:

“Dobbiamo eliminare i motivi di inefficienza che un cittadino trova nel Servizio Sanitario Nazionale. Dobbiamo eliminare molta burocrazia, creare un importante sistema di comunicazione, far funzionare i servizi e poter contare su un numero di personale sanitario adeguato alle necessità dei cittadini: se non facciamo questo assisteremo sempre di più ad atti di violenza”.

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