Suffumigi e ‘rimedi della nonna’: i rischi per i bambini

Non sempre il 'rimedio della nonna' è quello migliore. Nel caso dei fumenti per liberare le vie aeree intasate dal raffreddore, può rivelarsi addirittura pericoloso: l’allarme del Meyer di Firenze
suffumigi

Negli ultimi mesi, presso il Centro ustioni dell’AOU Meyer Irccs di Firenze, si è osservato un preoccupante aumento dei casi di ustioni gravi causate da suffumigi nei bambini. Si tratta di una pratica tradizionale che prevede l’applicazione di impacchi caldi o vapori da acqua bollente su varie parti del corpo per alleviare disturbi respiratori, muscolari o infiammatori. 

Nell’arco di poco tempo, il Meyer ha accolto ben sette pazienti con ustioni maggiori, localizzate principalmente in aree particolarmente delicate come la regione genitale, il torace, l’addome e gli arti inferiori. Tali lesioni hanno avuto conseguenze significative, richiedendo lunghi periodi di ricovero e, in alcuni casi, interventi di chirurgia plastica ricostruttiva con l’impiego di innesti cutanei. 

L’appello dell’esperto sui suffumigi sui bambini

Un appello alla prudenza arriva quindi da Flavio Facchini, responsabile facente funzioni del Reparto di Chirurgia plastica e del Centro ustioni dell’AOU Meyer Irccs. 

Le alte temperature degli impacchi possono causare ustioni di secondo e terzo grado, con danni permanenti alla cute e agli organi. Le ustioni in aree delicate possono compromettere gravemente la funzionalità e la qualità della vita, soprattutto nei bambini.  

I rimedi tradizionali, come i fumenti, non sono privi di rischi e vanno sempre valutati con cautela, soprattutto quando applicati su bambini o persone vulnerabili. È fondamentale che le famiglie comprendano i rischi concreti di queste pratiche non controllate”. 

Come sempre, in questi casi, la parola d’ordine è prevenzione. “È importante evitare suffumigi e procedure con acqua bollente vicino ai bambini. È necessario prestare particolare attenzione a bollitori e pentole che non vanno mai utilizzati vicino ai piccoli, senza controllo diretto. In caso di disturbi respiratori o muscolari, è opportuno consultare sempre un medico o pediatra prima di adottare rimedi casalinghi”.

E se, nonostante tutte le attenzioni, l’incidente si verifica, niente fai da te. “Nell’immediato – conclude l’esperto – si deve svestire il bambino in maniera rapida e tamponare con acqua a temperatura ambiente (non fredda) per 20 minuti. Ma qualsiasi ustione deve essere immediatamente valutata in un pronto soccorso pediatrico o centro specializzato”.

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