Farmacia dei Servizi: 25,3 milioni per la sperimentazione territoriale

I fondi ripartiti tra le Regioni per testare nuovi modelli assistenziali nelle farmacie, con criteri di erogazione vincolati a cronoprogrammi e rendicontazioni per valutare la sostenibilità della Farmacia dei Servizi.
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Marco Cossolo, Presidente di Federfarma

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 27 del 3 febbraio 2025), prende forma la delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (Cipess) che definisce il riparto delle risorse del Fondo sanitario nazionale (FSN) destinate alla sperimentazione della Farmacia dei Servizi. Si tratta di 25,3 milioni di euro destinati alle Regioni per sostenere un modello assistenziale che mira a rafforzare il ruolo delle farmacie nel sistema sanitario territoriale.

Stabilizzazione dei servizi: obiettivo o prospettiva?

Secondo Marco Cossolo, Presidente di Federfarma, la delibera rappresenta un tassello nel percorso verso la possibile stabilizzazione della Farmacia dei Servizi, tema già previsto dalla Legge di Bilancio 2025. Il processo di rendicontazione affidato a comitati paritetici e tavoli tecnici sarà cruciale per valutare l’efficacia dei servizi sperimentati e la loro eventuale integrazione stabile nel sistema sanitario.

La ripartizione dei fondi per il 2024 si innesta su un percorso rivolto, auspicabilmente, alla stabilizzazione della Farmacia dei Servizi secondo quanto disposto dalla Legge di Bilancio 2025 che assegna a specifici organismi (comitato paritetico e tavolo tecnico) la rendicontazione delle spese e, appunto, l’eventuale stabilizzazione dei nuovi servizi. In tale contesto, Federfarma auspica che quanto prima si determini anche l’iter amministrativo per ripartire i fondi 2025 della Farmacia dei Servizi, così come stabilito dalla Legge di Bilancio”, ha dichiarato Cossolo.

Più che un risultato definitivo, quindi, il riparto del FSN 2024 rappresenta una fase di verifica: un banco di prova per comprendere se e come la Farmacia dei Servizi possa contribuire a rafforzare la rete dell’assistenza territoriale, garantendo sostenibilità e appropriatezza nell’uso delle risorse pubbliche.

Oltre la distribuzione dei fondi: un test per la sostenibilità

La misura si colloca in un percorso già tracciato dal decreto legislativo n. 153/2009, volto a sperimentare nuove funzioni assistenziali nelle farmacie pubbliche e private convenzionate con il SSN. Il riparto delle risorse segue il criterio della quota capitaria, legata al fabbisogno sanitario nazionale standard per il 2023, e si articola in due fasi: un acconto pari al 70%, subordinato alla validazione dei cronoprogrammi, e un saldo finale del 30% condizionato alla rendicontazione delle attività svolte. Un meccanismo che, al di là della semplice distribuzione finanziaria, introduce un elemento di responsabilizzazione nella gestione delle risorse.

Dettaglio della ripartizione: tra equilibrio e disomogeneità

Il quadro della distribuzione evidenzia significative differenze territoriali: la Lombardia riceve la quota più consistente (4,74 milioni di euro), seguita da Lazio (2,72 milioni) e Campania (2,64 milioni). Regioni come Molise e Basilicata, invece, si collocano in fondo alla classifica con importi inferiori ai 300 mila euro. Per la Sicilia, è previsto un ulteriore contributo di 1,13 milioni di euro a carico del bilancio regionale, in linea con le specifiche disposizioni di legge. Un dato che riflette, in parte, le diverse dimensioni demografiche e organizzative dei territori, ma che solleva interrogativi sull’omogeneità dell’accesso ai servizi sperimentali.

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