Un ambulatorio mobile per portare la sanità nelle aree interne e più difficilmente raggiungibili, garantendo la presenza periodica di un medico e rafforzando i servizi di prossimità per i cittadini che non possono spostarsi: è questo l’obiettivo dell’unità mobile per la diagnostica e lo screening, ora operativa nella ASL 5 Liguria, dopo una fase sperimentale. Il servizio è attivo nei comuni di Beverino, Riccò del Golfo, Zignago, Sesta Godano, Arcola e Vezzano Ligure.
Una struttura sanitaria su ruote
Il mezzo messo a disposizione dal Comitato della Croce Rossa Italiana di La Spezia rappresenta a tutti gli effetti una valida e innovativa alternativa mobile all’ambulatorio tradizionale. Completamente attrezzato, consente l’esecuzione di esami diagnostici rapidi grazie alla tecnologia Point of Care Testing, ed è dotato di ecocardiografo, elettrocardiografo e spirometro.
La gestione delle apparecchiature è affidata a un team sanitario altamente qualificato, composto da uno specialista — cardiologo o pneumologo — affiancato da un Infermiere di Famiglia e Comunità. I professionisti effettuano visite su prenotazione tramite CUP, offrendo così un servizio sanitario di prossimità, direttamente nei luoghi di residenza dei pazienti, senza la necessità di lunghi spostamenti.
Un servizio per i più fragili
Il servizio è rivolto ai residenti nel territorio dell’ASL 5 Liguria e si indirizza in particolare a persone anziane, fragili e “invisibili” – come senzatetto o rifugiati – che, a causa di malattie croniche o condizioni che limitano l’autonomia, incontrano difficoltà nell’accesso alle cure sanitarie.
Un’iniziativa che risponde non solo a un bisogno di salute, ma anche a una necessità economica: non è raro, infatti, che molte famiglie rinuncino alle cure per non gravare sul bilancio domestico.
L’obiettivo: portare la sanità dove serve
“Questa attività di prossimità ci permette di portare anche nei comuni più disagiati, dove c’è una percentuale di anziani più alta, dei servizi essenziali come il cardiologo e lo pneumologo – sottolinea Paolo Cavagnaro, Direttore Generale di ASL 5 Liguria – L’obiettivo è quello di ampliare l’offerta degli attuali ambulatori e presidi di comunità creando, all’apertura della Case di Comunità, degli spoke più periferici nel territorio di competenza, che offrano anche servizi specialistici, tramite telemedicina, screening per la prevenzione e campagne vaccinali”.
“In questo modo – continua Cavagnaro – vengono erogate prestazioni di assistenza medica ed infermieristica in tempi brevi, con particolare attenzione ai cittadini fragili e cronici, evitando, per quanto possibile, accessi inappropriati nei pronto soccorso e nei reparti di degenza ospedaliera. Portando, inoltre, le prestazioni specialistiche di professionisti sanitari a chi è arruolato nei percorsi di cronicità/fragilità, si potrà avere una ricaduta positiva sulle liste d’attesa, nonché rendere gli screening più vicini e fruibili, aumentandone l’adesione”.
Una sanità territoriale capillare
Del medesimo avviso è Massimo Nicolò, Assessore alla Sanità della Regione Liguria, che ritiene l’unità mobile uno “strumento complementare, ma fondamentale per lo sviluppo della medicina territoriale grazie ad una serie di servizi, dall’elettrocardiogramma alla spirometria, che possono raggiungere capillarmente la cittadinanza anche nell’entroterra”.
“Con questa unità mobile – conclude l’ass. Nicolò – ci muoviamo in base ai bisogni dei cittadini, e vicino a loro, utilizziamo al meglio tutte le risorse”.