RSA in Toscana, uno studio sui costi per migliorare qualità e sostenibilità

Presentati i risultati di un’analisi su dieci strutture toscane durante il convegno “Non autosufficienza e Rsa” a Firenze. Focus su trasparenza, sostenibilità e confronto con i gestori.
rsa in toscana

Comprendere la sostenibilità economica delle RSA e migliorarne la qualità dei servizi: è stato questo il cuore del convegno “Non autosufficienza e Rsa”, che si è tenuto il 22 aprile a Firenze, a Palazzo Strozzi Sacrati, promosso da Anci Toscana e Regione Toscana.

Uno studio per leggere meglio il sistema delle RSA in Toscana

Al centro della discussione, i costi delle strutture, le buone pratiche già attive sul territorio e le opportunità offerte dal PNRR. Ma soprattutto, è stata presentata un’importante ricerca condotta dalla consulente Arabella Ventura, basata sull’analisi dei bilanci di dieci RSA toscane, selezionate per rappresentare una varietà di modelli organizzativi e contesti territoriali, sia pubblici che privati.

La ricerca ha scomposto i costi di gestione, distinguendo tra spese per la cura diretta degli anziani e altri oneri amministrativi, offrendo così un primo strumento per valutare l’impatto reale delle rette e avviare un percorso verso maggiore trasparenza e sostenibilità.

“Da questo lavoro – ha sottolineato Serena Spinelli, assessora regionale alle Politiche sociali – sono arrivate indicazioni utili per trovare la risposta a una domanda assolutamente centrale: come si tengono insieme la necessaria sostenibilità economica delle strutture con la qualità del servizio e del lavoro?”

Verso un nuovo modello di confronto con i gestori

L’analisi è stata anche l’occasione per rilanciare il dialogo con i gestori delle strutture. “Spero favorisca la possibilità di un confronto sistematico – ha detto ancora Spinelli –. È partendo da elementi oggettivi di conoscenza che si possono trovare le soluzioni più equilibrate e giuste”.

L’assessora ha inoltre rimarcato la necessità di un maggiore impegno a livello nazionale. “La non autosufficienza, se si guardano gli impegni concreti del governo, è su un binario morto. E questo certamente non ci aiuta”.

Il ruolo dei territori e la necessità di innovare

Anche per i rappresentanti di Anci Toscana, il momento è cruciale per ripensare l’intero sistema. “Serve fare il punto sul futuro delle RSA – ha dichiarato Susanna Cenni, presidente di Anci Toscana – dobbiamo garantire servizi qualificati ma anche innovare i modelli organizzativi”.

Anna Maria Celesti, vicesindaca di Pistoia e delegata al welfare, ha evidenziato come il cosiddetto “inverno demografico” ponga una sfida che va ben oltre le RSA: “dobbiamo affrontare in modo multidisciplinare i bisogni sempre più complessi delle persone, coinvolgendo Comuni, Regione, Terzo settore, aziende sanitarie e famiglie”.

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