Può la tecnologia essere uno strumento di prevenzione per le cadute accidentali? In un sistema salute in continua evoluzione restano alcune certezze: i pazienti continuano a cadere. Le cadute sono ancora il primo evento sentinella. Nel mondo, ogni anno, vengono segnalate fino a 684.000 cadute mortali1.
Definizione
Il Ministero della Salute nella Raccomandazione Ministeriale n. 13 del 2011 specifica che la caduta rappresenta un “improvviso, non intenzionale, inaspettato spostamento verso il basso dalla posizione ortostatica o assisa o clinostatica. La testimonianza delle cadute è basata sul ricordo del paziente e/o la descrizione della caduta da parte dei testimoni. Questa definizione include i pazienti che, dormendo sulla sedia, cadono per terra, i pazienti trovati sdraiati sul pavimento, le cadute avvenute nonostante il supporto”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce le cadute come un evento che fa sì che una persona si fermi inavvertitamente a terra o sul pavimento o su un altro livello inferiore. Cadute, inciampi e scivolamenti possono verificarsi su un livello o da un’altezza.
La citazione
“Un bambino impiega un anno per acquisire un movimento indipendente e dieci anni per acquisire una mobilità indipendente. Una persona anziana può perdere entrambi in un giorno” Professore Bernard Isaacs.
Epidemiologia delle cadute
Le cadute sono più comuni negli anziani, in contesti di assistenza clinica, unità di riabilitazione e subacute, contesti di residenza assistita e case di cura. Il numero di cadute e lesioni correlate aumenterà nel tempo:
- perché ci sono più anziani;
- a causa della forte prevalenza di multimorbilità (la presenza su un singolo paziente di almeno 2 malattie croniche) , politerapia e fragilità.
Il 35% delle persone di età pari o superiore a 65 anni subisce cadute durante l’anno, mentre la percentuale aumenta al 32-42% per le persone di età pari o superiore ai 70 anni (dati OMS).
A conferma di tale tendenza, l’ultimo report Eventi sentinella del 2023 a cura del Ministero della salute certifica la dominanza delle cadute come evento maggiormente ricorrente nelle strutture sanitarie italiane. Morte o grave danno per caduta di paziente: 381 casi corrispondenti al 40,23% di tutti gli eventi registrati nell’anno preso in considerazione.
I costi diretti degli infortuni correlati alle cadute rappresentano lo 0,1% della spesa sanitaria americana, mentre salgono fino all’1,5% nei paesi europei. Queste percentuali non tengono conto dei costi indiretti (perdita di reddito, impegno dei familiari, perdita di fiducia e indipendenza funzionale).
Cosa fare?
Nonostante le innumerevoli iniziative introdotte, urge un ripensamento dei modelli preventivo-assistenziali. Due potrebbero essere le strade da intraprendere.
La prima scientifica, la seconda tecnologica. Ma andiamo con ordine.
Aggiornate le linee guida mondiali per la prevenzione e la gestione delle cadute negli anziani.
Le World guidelines for falls prevention and management for older adults sono il documento pubblicato nel settembre 2022 a cura di un comitato direttivo e un gruppo multidisciplinare mondiale di esperti, contiene una serie di raccomandazioni, contenute all’interno dell’appendice 2 delle linee guida stesse.
I focus sono 12, con i rispettivi gruppi di lavoro.
Focus | |
Gruppo 1 | Strumenti di valutazione dell’andatura e dell’equilibrio per valutare il rischio di cadute |
Gruppo 2 | Politerapia, farmaci che aumentano il rischio di cadute |
Gruppo 3 | Fattori di rischio cardiovascolare favorenti le cadute |
Gruppo 4 | Esercizio fisico e interventi di attività fisica per la prevenzione delle cadute |
Gruppo 5 | Cadute negli ospedali e nelle case di cura |
Gruppo 6 | Decadimento cognitivo e cadute |
Gruppo 7 | Cadute e malattia di Parkinson con fattori correlati |
Gruppo 8 | Cadute e tecnologia |
Gruppo 9 | Cadute nei paesi a basso e medio reddito |
Gruppo 10 | Valutazione del rischio di cadute multifattoriali e interventi per la prevenzione delle cadute in anziani che vivono in comunità |
Gruppo 11 | Prospettive degli anziani sulle cadute |
Gruppo 12 | Strumenti di valutazione per intercettare il rischio caduta |
Sintesi delle raccomandazioni
- Gruppo 1: si consiglia di includere la velocità di andatura, al fine di prevedere il rischio cadute;
- Gruppo 2: valutare l’anamnesi del paziente concentrando l’attenzione sul rischio cadute, prima di somministrare farmaci; inoltre, la revisione della terapia farmacologica e l’adeguata sospensione dei farmaci che aumentano il rischio di cadute, devono far parte di interventi multidisciplinari di prevenzione delle cadute;
- Gruppo 3: eseguire una valutazione cardiovascolare dopo cadute inspiegate, al fine di correlare eventuali fenomeni sincopali con le cadute stesse; la gestione dell’ipotensione ortostatica dovrebbe essere inclusa come componente di intervento “preventivo” contro le cadute;
- Gruppo 4: vengono raccomandati programmi di esercizi fisici per la prevenzione delle cadute, soprattutto negli anziani che vivono in comunità; agli adulti affetti dal morbo di Parkinson in fase iniziale o intermedia e con compromissione cognitiva lieve o assente dovrebbero essere offerti programmi di esercizi personalizzati, tra cui esercizi di equilibrio e di resistenza;
- Gruppo 5: fornire un’educazione personalizzata sulla prevenzione delle cadute a tutti gli anziani ospedalizzati e ad altri gruppi di rischio; effettuare screening del rischio caduta così dai identificare gli ospiti a rischio;
- Gruppo 6: valutare le capacità cognitive in maniera routinaria, che faccia quindi parte della valutazione multifattoriale del rischio cadute negli anziani;
- Gruppo 7: gli anziani affetti da Parkinson dovrebbero seguire dei programmi di esercizi fisici, comprendenti attività migliorative per l’equilibrio e la resistenza;
- Gruppo 8: utilizzare sistemi di telemedicina e/o domotica in combinazione con l’allenamento fisico come parte dei programmi di prevenzione delle cadute nelle comunità;
- Gruppo 9: quando si implementano programmi di prevenzione delle cadute nei paesi a basso e medio reddito, è necessario tenere conto del contesto locale;
- Gruppo 10: eseguire una valutazione multiprofessionale e multifattoriale al fine di individuare i soggetti a rischio caduta che vivono nelle comunità;
- Gruppo 11: i medici di medicina generale, ma anche gli specialisti (nei contesti di cura e riabilitazione) dovrebbero informarsi sulla percezione che l’anziano ha delle cadute, delle loro cause, sui rischi futuri e su come possono essere prevenute;
- Gruppo 12: utilizzare strumenti validati e standardizzati al fine di valutare i rischi di caduta.
La tecnologia aiuta nella prevenzione delle cadute?
Prima di scoprire quanto la tecnologia possa contribuire a prevenire e ridurre le cadute nei contesti di cura, valorizziamo ancora una volta il fattore umano.
Lo studio “Nurses’ perceptions of acute care unit. Design and fall risks” pubblicato nel 2024 mette al centro del dibattito l’importanza del punto di vista dei sanitari, i quali attraverso i loro contribuiti:
- possono favorire una migliore progettazione delle strutture sanitarie;
- con la loro esperienza, contribuiscono alla ricerca della sicurezza dei pazienti.
Partendo da questo fondamentale presupposto (si tenga conto che in molte realtà sanitarie italiane sono stati assunti anche degli ergonomi al fine di conciliare gli spazi di lavoro con la sicurezza degli operatori e degli utenti), scopriamo come la tecnologia ha innovato la prevenzione e la gestione delle cadute in ambito comunitario e sociosanitario.
Tecnologia e ricerca
L’esperienza tecnologica “An Intelligent Application for Detecting Abnormal Movement Patterns and Fall Risk in Elderly People. Preliminary Results” (di Diego Robles Cruz e Carla Taramasco Toro, 2024) utilizza lo smartphone come sistema di monitoraggio, così da registrare i modelli di movimento delle persone anziane. Si registrano gli schemi di movimento del tronco dell’anziano tramite l’accelerometro, il giroscopio, il magnetometro, unitamente alle coordinate fornite dal GPS, nei tre piani di movimento. In seguito, vengono valutati 14 test per stimare la qualità del controllo posturale. L’applicazione consente sia la registrazione qualitativa del soggetto sia l’analisi delle caratteristiche dei segnali rilevati dai sensori del cellulare. Il sistema risulta così predittivo al fine di monitorare i soggetti a rischio, intervenendo in modo tempestivo, riducendo i possibili eventi avversi conseguenti alle cadute, insieme alla riduzione della morbilità e della mortalità. Contestualmente tale tecnologia consentirà la valutazione dell’efficacia degli interventi terapeutici.
Un’altra sperimentazione appartiene ad un gruppo di ricercatori della University of Maryland, College Park, USA (Real-time privacy preserving fall risk assessment with a single body-worn tracking camera, 2024). Qui è stata utilizzata una telecamera (montata sul torace), unitamente ad un sistema di tracciamento, al fine di mappare le sequenze di movimento dei soggetti, con l’obiettivo finale di contribuire alla gestione “in tempo reale” del rischio caduta stesso.
Un altro contributo ha origine messicane: “Computer Vision System Based on the Analysis of Gait Features for Fall Risk Assessment in Elderly People” a cura del Campus San Juan del Rio.
Si tratta di un sistema di visione intelligente utilizza una nuova metodologia per dedurre il rischio di caduta attraverso l’analisi dei parametri cinetici e spazio-temporali monitorando l’andatura. La valutazione dei pazienti a rischio viene eseguita utilizzando la scala Tinetti. Quindi il sistema di visione artificiale stima la biomeccanica della camminata e ottiene caratteristiche dell’andatura, come lunghezza del passo, cadenza, periodo e ampiezza del movimento. In seguito, le informazioni ottenute, si utilizzano come input per una rete neurale artificiale che diagnostica il rischio di caduta. Tutto ciò consentirebbe di valutare in tempo reale se una persona è ad alto rischio di caduta, in modo da garantire un’assistenza tempestiva.
Conclusioni
Premesso che l’interazione continua “operatore-utente”, ancora oggi, rappresenta la soluzione migliore per prevenire le cadute accidentali, senz’altro gli strumenti tecnologici garantiscono un valido supporto al fine di contribuire alla prevenzione o riduzione di tali eventi. In particolare, la combinazione di approcci scientifici e tecnologici, al fianco del professionista sanitario, in un percorso “ibrido”, assicurano una promettente soluzione per migliorare la prevenzione delle cadute e garantire una maggiore sicurezza per gli anziani sia in contesti comunitari che, soprattutto, sanitari o sociosanitari.
- (Computer Vision System Based on the Analysis of Gait Features for Fall Risk Assessment in Elderly People Rogelio Cedeno-Moreno et all. 2024) ↩︎