Con l’approvazione del nuovo bando del PNRR dedicato alle farmacie rurali, si apre una nuova fase per il potenziamento la telemedicina nelle aree meno servite. Le farmacie rurali rappresentano un presidio sanitario fondamentale per la salute pubblica, garantendo la distribuzione dei farmaci e l’erogazione di servizi diagnostici di prossimità.
Il problema: l’esclusione digitale
Già a dicembre 2022 è stato pubblicato un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS/WHO) relativo all’accesso alla sanità digitale in Europa. I risultati sono molto preoccupanti: chi accede maggiormente ai servizi digitali sono persone con un buon reddito, giovani, sane, istruite che abitano in città. Le persone che avrebbero più bisogno – anziani, malati, che abitano in aree rurali, appartenenti fasce economicamente svantaggiate e con problemi di comprensione linguistica – sono quelle maggiormente escluse. Questa tendenza è particolarmente allarmante per l’Italia. Secondo i dati ISTAT, il 70% dei quasi 8 mila Comuni ha meno di 5 mila abitanti e quasi il 65 percento si trova in aree rurali.
La telemedicina in farmacia
Grazie al successo e alla diffusione della farmacia dei servizi, le farmacie si candidano ad essere un presidio fondamentale per la diagnosi e le analisi sui territori. Attualmente, circa il 50% delle farmacie italiane offre servizi di telemedicina, con oltre 900.000 prestazioni effettuate nel 2024. Questa tendenza è destinata a crescere con il supporto delle nuove tecnologie e normative. In Italia operano oltre 7.200 farmacie rurali, che garantiscono il loro servizio a più di 10 milioni di cittadini. Di queste, 4.400 sono farmacie rurali sussidiate, situate in centri con meno di 3.000 abitanti e fondamentali per l’accesso alle cure in territori caratterizzati da scarsa densità abitativa e distanza dai grandi poli ospedalieri. Anche nel loro caso, però, l’innovazione tecnologica tende a concentrarsi nei centri urbani, lasciando scoperti i territori che più avrebbero bisogno di questi strumenti.
Il nuovo bando: cosa cambia
La nuova regolamentazione ha come scopo invertire la tendenza, favorendo la diffusione della telemedicina nella farmacia delle aree rurali.
Non è il primo intervento in questa direzione. La prima edizione del bando, pubblicata a dicembre 2021 dall’Agenzia per la Coesione Territoriale, aveva stanziato 100 milioni di euro per potenziare le farmacie rurali nei comuni con meno di 3.000 abitanti. Le risorse erano destinate a interventi per la riorganizzazione degli spazi, l’introduzione di servizi di telemedicina e la formazione del personale. L’obiettivo era supportare almeno 500 farmacie entro il 2023 e altre 2.000 entro il 2026, nell’ottica di un rafforzamento della sanità territoriale.
Con il nuovo bando, il bacino dei beneficiari si amplia ulteriormente, includendo anche le farmacie situate in comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti. Potranno, inoltre presentare domanda le strutture che non avevano partecipato alla prima edizione, con l’intento di estendere l’impatto della digitalizzazione e dell’innovazione tecnologica in contesti territoriali sempre più vasti. “Nelle aree interne, più isolate, che sono oggi teatro della cosiddetta desertificazione sanitaria; zone nelle quali l’Agenas ha calcolato che dal 2020 al 2025 andranno a mancare circa 3.500 medici di medicina generale. In questo contesto di maggior disagio – ha evidenziato il presidente Sunifar Gianni Petrosillo – il cittadino cerca nella farmacia il punto di riferimento”.
L’incognita della burocrazia
Il nuovo bando rappresenta un’opportunità importante, ma l’accesso ai finanziamenti non è immediato. Le procedure richiedono competenze tecniche e tempi di gestione che non tutte le farmacie rurali possiedono.
Per questo motivo realtà specializzate come MedEA, azienda leader nel settore della telemedicina in farmacia, offrono un supporto completo nella gestione delle domande. «Il nostro obiettivo – spiega Marco Carlucci Institutional & Commercial Manager MedEA– è mettere le farmacie in condizione di cogliere questa opportunità, senza che la burocrazia diventi un ostacolo».
Il servizio comprende la consulenza per l’accesso ai fondi, con affiancamento nella compilazione della modulistica e nella preparazione della documentazione richiesta, e l’assistenza nella fase di rendicontazione, attraverso la verifica della conformità delle spese sostenute.
MedEA propone soluzioni diagnostiche avanzate, acquistabili con i fondi messi a disposizione dal PNRR, tra cui: dispositivi per la cardiologia (ECG, Holter pressorio e cardiaco); strumenti per la spirometria (valutazione della funzionalità respiratoria); analizzatori del sangue per test ematici (glicemia, profilo lipidico, profilo renale) ed emocromo, vitamina D – TSH; oltre ad altri servizi legati alla dermatologia, oculistica, medicina del sonno.
Alle farmacie rurali sono riservate condizioni economiche agevolate, con l’obiettivo di facilitarne l’adozione di strumentazione diagnostica di alta qualità, valorizzando al meglio le risorse disponibili attraverso i finanziamenti pubblici.
Il testo del nuovo PNRR è stato ufficializzato sabato 12 Aprile durante la presentazione di Federfarma E Sunifar durante Cosmofarma 25, in cui sono stati profonditi i dettagli del bando e le opportunità per le farmacie. Presso lo stand di MedEA, un team di esperti era a disposizione per fornire consulenze mirate sulla partecipazione ai finanziamenti PNRR e sull’implementazione della telemedicina nei contesti rurali.