Il Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto: un modello per la gestione delle emergenze

Punto di arrivo di un lungo percorso di innovazione, formazione continua e autonomia nelle procedure mediche e infermieristiche, è divenuto un caso studio esportato in altre Regioni

Le radici del Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto

Nel 1998, l’ospedale di Grosseto ha avviato un progetto pionieristico: creare un Pronto Soccorso Pediatrico separato da quello per adulti. Un cambiamento che non si è limitato alla struttura fisica, ma ha comportato anche una rivoluzione culturale nell’assistenza.

Il dottor Mauro Breggia, uno dei fautori di questa iniziativa e attuale direttore del Dipartimento Emergenza Urgenza della Asl Toscana sud est, ricorda le difficoltà iniziali:

“Separare le attività pediatriche da quelle generali fu una sfida. La resistenza era alta, ma grazie al supporto della direzione e al lavoro del dottor Barlocco, siamo riusciti a realizzare un progetto che oggi rappresenta una vera eccellenza.”

Questa intuizione, sebbene complessa, si è rivelata un passo decisivo per garantire cure più tempestive e specialistiche ai bambini, anticipando le future necessità del sistema sanitario.

Formazione continua: Un pilastro del successo

Un elemento cardine nel successo del Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto è la formazione continua. Secondo il dottor Breggia, il percorso di crescita della struttura si è basato sull’acquisizione di competenze pratiche, capaci di rispondere alle emergenze in modo rapido ed efficace.

“La formazione non si limitava alla teoria, ma mirava a preparare ogni membro del team a gestire in modo autonomo le situazioni più critiche,” racconta.

La dottoressa Susanna Falorni, direttore UOC Pediatria di Grosseto, aggiunge: “Abbiamo creato un team integrato e altamente formato, in grado di rispondere tempestivamente alle emergenze pediatriche.”

Anche l’aspetto psicologico è un aspetto fondamentale, come evidenziato dalla dottoressa Sonia Peri, responsabile infermieristica: “La formazione continua include anche la gestione psicologica dei pazienti e delle loro famiglie, un aspetto cruciale quando si tratta di bambini in emergenza.”

Un altro punto di forza della struttura è la formazione in Italian Resuscitation Council (IRC), che ha visto i medici del reparto diventare istruttori IRC certificati. Questo impegno ha permesso una gestione autonoma delle emergenze complesse, riducendo al minimo i trasferimenti verso altri ospedali e garantendo cure immediate sul posto.

La garanzia di un Pronto Soccorso Pediatrico autonomo a 360° è data dalla figura del pediatra emergentista che si ottiene solo con la formazione continua in percorsi certificati .

Solo così c’è la possibilità di gestire in autonomia anche i codici maggiori e complessi”, afferma la dottoressa Falorni.

Innovazione tecnologica e autonomia nelle procedure

Dal 2012, il Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto ha adottato il modello “See and Treat”, che consente una gestione rapida dei casi di bassa complessità, come ferite superficiali o corpi estranei, direttamente in pronto soccorso. Grazie a una formazione adeguata, gli infermieri sono in grado di trattare autonomamente questi casi, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’efficienza del servizio.

Il Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto, inoltre, si distingue per l’introduzione di tecnologie avanzate che supportano l’autonomia nelle procedure. Un esempio è l’ecografia diagnostica, che ha ridotto i tempi di attesa e ha permesso diagnosi rapide di patologie come le polmoniti. Il dottor Luca Bertacca, dirigente medico responsabile del reparto, sottolinea: “L’introduzione dell’ecografia ci ha consentito di diagnosticare malattie senza ricorrere subito alla radiografia, ottimizzando i tempi di intervento.”

Inoltre, l’introduzione della sedazione procedurale ha rappresentato un’ulteriore innovazione, consentendo di sedare i bambini senza necessità di un anestesista, garantendo interventi più rapidi e sicuri.

Integrazione con il territorio: prevenzione e formazione

Il Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto non si limita all’assistenza ospedaliera, ma si integra attivamente con il territorio. La collaborazione con scuole, famiglie e pediatri di base è un elemento fondamentale per prevenire le emergenze e sensibilizzare la comunità.

“Ogni anno organizziamo corsi nelle scuole per insegnare manovre di disostruzione e per sensibilizzare sulla prevenzione,” spiega la dottoressa Falorni.

Anche i più giovani sono coinvolti in progetti educativi che insegnano loro a riconoscere i segnali di emergenza e ad agire tempestivamente.

“Creare una cultura della sicurezza fin dalla scuola primaria è fondamentale per costruire una comunità più consapevole,” afferma il dottor Bertacca.

Le prospettive future: innovazione e sostenibilità

Il futuro del Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto si preannuncia ricco di nuove sfide e opportunità. Il dottor Bertacca accenna a un progetto in fase di sviluppo per migliorare i trasporti pediatrici d’emergenza, puntando a garantire un intervento rapido nelle strutture più specializzate.

“Stiamo lavorando su un piano di formazione per i team dedicati al trasporto di bambini in emergenza, con l’obiettivo di ridurre i tempi di trasferimento e migliorare la sicurezza,” conclude.

La dottoressa Peri, infine, sottolinea l’importanza della formazione continua non solo per i medici, ma per tutti gli operatori sanitari, affinché possano integrare le nuove tecniche e tecnologie nei loro percorsi quotidiani di cura.

Conclusioni: un modello di cura per il futuro

Il Pronto Soccorso Pediatrico di Grosseto è un esempio di come specializzazione, formazione continua e innovazione possano migliorare significativamente la qualità dell’assistenza pediatrica. Con il suo approccio integrato, che coinvolge anche la comunità, la struttura si prepara ad affrontare le sfide future, sempre con un unico obiettivo: garantire il benessere e la sicurezza dei bambini, anche nelle situazioni di emergenza.

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