Sedentarietà e salute pubblica: il movimento come strategia preventiva

Ausl Romagna e Università di Bologna uniscono, nell‘evento Health 4 All – Salute in Movimento’ esperti e istituzioni per affrontare il tema della sedentarietà, una delle sfide più urgenti della salute pubblica, da contrastare con azioni quotidiane e consapevoli
sedentarietà

Favorire stili di vita attivi e salutari, contrastando il dilagante fenomeno della sedentarietà, una delle sfide più grandi che la salute pubblica si trova ad affrontare. Questo l’invito lanciato dall’evento “Health 4 All – Salute in Movimento”, organizzato e promosso dalle docenti del Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università di Bologna,Laura Dallolio e Maria Pia Fantini, e da Marco Montalti dell’Ausl Romagna.

Università e sanità insieme per la prevenzione

Si è trattato di un’importante occasione per discutere sulle migliori strategie possibili per contrastare la sedentarietà, spesso erroneamente confusa con l’inattività fisica. Tale sinergia tra Ausl Romagna e Università di Bologna, infatti, ha permesso di creare un “protocollo” sulla prevenzione, mirato a favorire il benessere bio-psico-sociale della persona, basato sulla riscoperta del “potere del movimento” e, dunque, sull’importanza di mantenersi attivi nel quotidiano, anche con piccole azioni.

I numeri allarmanti dell’OMS

Come ha ricordato Paolo Pillastrini, Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie dell’Università di Bologna, secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità un terzo della popolazione mondiale, ovvero circa un miliardo e mezzo di persone, è alle prese con patologie conseguenti alla sedentarietà.

Un grande fattore di rischio per la salute, dunque, che è necessario contrastare: “Bisogna limitare il più possibile la sedentarietà, per tutte le categorie, compresi bambini, anziani e donne in gravidanza – ha sottolineato Laura Dallolio – Per limitarne l’effetto nocivo, occorrerebbe, ogni giorno, 1 ora/1 ora e un quarto di attività fisica vigorosa, quella che non permette di parlare o cantare. Ma chi ha a disposizione questo tempo? Allora, una strategia per contrastare la sedentarietà è quella delle pause attive, ogni mezz’ora brevi interruzioni di due-tre minuti, dove ci si alza e si fanno alcuni movimenti, con effetti su tutta la salute a 360 gradi, anche sul benessere mentale e sociale non solo fisico”.

Salute come promozione, non solo prevenzione

“Il messaggio che vogliamo dare – ha sottolineato Francesca Bravi, Direttrice Sanitaria di Ausl Romagna – è proprio quello di portare alle nuove generazioni il concetto che, prima ancora di occuparci di prevenzione primaria, secondaria e terziaria, in una Giornata come questa vogliamo lavorare in una logica di promozione della salute, anche partendo da piccoli gesti quotidiani come sono quelli di contrasto alla sedentarietà”.

Una sfida collettiva

Un impegno, questo, che deve coinvolgere tutti e tutte: le istituzioni sanitarie, le università, i cittadini. “Bisogna lavorare insieme, fare rete – ha concluso – per creare contesti che favoriscano stili di vita attivi e salutari. Questa è la vera sfida, l’obiettivo condiviso di questa iniziativa”.

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