“Bisogna superare lo stigma e facilitare l’accesso ai servizi di salute mentale, promuovendo la formazione multidisciplinare dei docenti. Creiamo una nuova cultura che metta al centro il benessere psicologico”.
Senatrice, i docenti e la cronaca ci dicono che la salute mentale di bambini e adolescenti sta peggiorando: cosa succede alle giovani generazioni?
“È un tema di grande importanza e che, purtroppo, riscontriamo quotidianamente. Da una parte lo vediamo sui quotidiani, ma soprattutto lo vediamo nelle scuole. Siamo di fronte a un peggioramento significativo della salute mentale delle giovani generazioni, e questo è un fenomeno che preoccupa molto non solo esperti e docenti, ma anche genitori.
Non è una situazione che riguarda solo l’Italia, ma è un fenomeno globale. Secondo i dati dell’Unicef, un adolescente su sette, tra i 10 e i 19 anni, soffre di disturbi mentali. Mi trovo spesso a partecipare a eventi e ricerche su questo tema, e sono parte degli intergruppi parlamentari ‘One Health’ e ‘One Mental Health’. Questi gruppi lavorano proprio su tematiche legate alla salute mentale, perché come si suol dire, ‘mens sana in corpore sano’. Se la mente sta bene, anche il corpo ne beneficia.
Negli ultimi anni, stiamo assistendo ad un aumento di problematiche, come la scarsa attenzione nelle classi, episodi di violenza, aggressività tra i giovani, il facile ricorso alla violenza, le baby gang, l’abuso di alcol e droga. Questi sono segnali preoccupanti. In più, la sovraesposizione ai social media e l’uso di videogiochi violenti stanno incitando comportamenti problematici, riducendo il tempo che i ragazzi passano in interazioni sociali reali, fondamentali per il loro sviluppo emotivo.
Un altro fattore che influisce negativamente è la difficoltà dei ragazzi di comunicare tra loro. Spesso preferiscono interagire tramite i dispositivi elettronici, come telefonini e WhatsApp, invece di confrontarsi faccia a faccia. Questo comporta un aumento di ansia, depressione, autolesionismo e, in casi estremi, anche suicidi.”
Che implicazioni ha il malessere psicologico sulle prospettive di salute fisica?
“Il malessere psicologico nei giovani ha implicazioni dirette e indirette sulla salute fisica, sia a breve che a lungo termine. Disturbi mentali prolungati, come ansia e depressione, possono tradursi in problemi fisici, come mal di testa, disturbi gastrointestinali, insonnia e diminuzione della concentrazione. Inoltre, l’ansia e lo stress possono indebolire il sistema immunitario, rendendo i giovani più vulnerabili alle malattie e alle infezioni”.
“Prolungati stati di stress possono anche aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e metaboliche. Come presidente dell’Intergruppo sulle Malattie Cardio e Cerebro Vascolari e di quello sulla Promozione della Salute stiamo affrontando il tema dei killer silenziosi come fumo, alcool e stili di vita. Le abitudini dannose come l’alimentazione disordinata, la sedentarietà, e l’abuso di sostanze come alcol e droghe sono spesso utilizzate dai ragazzi per affrontare il malessere psicologico. Tutto questo ha effetti gravi sulla loro salute e può ridurre l’aspettativa di vita”.
Quali attori possono collaborare assieme per affrontare il problema?
“Il problema della salute mentale dei giovani va affrontato con un approccio multidisciplinare. La famiglia ha un ruolo fondamentale nell’assicurare che i ragazzi vivano in un ambiente sicuro e accogliente. E la scuola è il primo luogo dove dobbiamo lavorare, integrando l’educazione emotiva nei programmi scolastici.
È fondamentale, anche, formare gli insegnanti e il personale scolastico affinché possano riconoscere i disagi psicologici e creare spazi di ascolto. In alcune scuole, già esistono psicologi scolastici, ma è importante che la figura dello psicologo sia attiva e faccia da connettore, sviluppando competenze relazionali ed emotive.
“Anche il sistema sanitario deve svolgere un ruolo cruciale, garantendo un accesso rapido e gratuito a psicologi e psichiatri, sia nelle scuole che nelle comunità. Un passo importante è stato fatto con l’istituzione di un fondo nazionale per il supporto psicologico nelle scuole, previsto nella Legge di Milano 2025, che prevede 10 milioni di euro per il 2025 e 18,5 milioni per il 2026. Il supporto psicologico nelle scuole è essenziale per intercettare il disagio prima che evolva in disturbi mentali gravi.”
Dove si può intervenire per aiutare le giovani generazioni a vivere meglio e crescere più felici?
“È fondamentale educare i ragazzi a un uso consapevole della tecnologia e dei social media. Dobbiamo insegnare loro a distinguere tra la realtà e la finzione online, regolamentando i contenuti dannosi e promuovendo il ‘digital detox’. In alcune scuole, per esempio, si sta già sperimentando l’idea di vietare l’uso dei telefonini durante le lezioni. Inoltre, è importante promuovere modelli sani di vita digitale, come già fatto in alcuni paesi, dove ai minori di 14 anni è vietato l’accesso a certi social media.
Oltre all’educazione sanitaria che come dicevamo e’ fondamentale e vogliamo promuovere anche tramite un disegno di legge che abbiamo presentato, e’ fondamentale intensificare le attività sportive sia per un corretto stile di vita sia per intensificare il rapporto sociale dei giovani.
Un altro punto cruciale è ridurre lo stigma legato alle malattie mentali. È necessario che la società accetti e sostenga chi soffre di disturbi mentali, che sono malattie e non colpe. Le malattie psichiatriche come ansia e depressione devono essere trattate con lo stesso rispetto delle malattie fisiche.”
Un messaggio per il futuro?
“Il futuro della salute mentale dipende dalla nostra capacità di sviluppare una nuova cultura che metta al centro il benessere psicologico dei ragazzi. Dobbiamo rispondere ai segnali che i giovani ci stanno lanciando e non lasciarli soli. Per prevenire dobbiamo essere bravi a intercettare i loro disagi per aiutarli a esprimersi e a risolverli insieme. Chi ha già un disturbo mentale non deve essere stigmatizzato, ma accompagnato in un percorso di cura a 360 gradi, per tornare a vivere pienamente la propria vita, familiare, sociale e lavorativa. Solo con un impegno collettivo riusciremo a garantire un futuro migliore per le nuove generazioni.”
Per saperne di più: la Senatrice Elena Murelli è membra della Commissione Affari Sociali, Sanità, Lavoro Pubblico e Privato e Previdenza Sociale.