In Italia la mortalità per i tumori diminuisce del 15%, tra i primi 5 al mondo nella ricerca

L'Italia guida la ricerca contro il cancro, ma bisogna accelerare le procedure per non restare indietro. Ecco cosa è emerso durante la terza edizione del “Clinical Research Course” di Roma, organizzato da Associazione Italiana Oncologia Medica
mortalità tumori

Gli ultimi dieci anni hanno visto una significativa riduzione della mortalità per tumori in Italia, con un calo del 15% rispetto al 2011. Questo risultato supera quello dell’Unione Europea, dove la diminuzione si è fermata al 12%. Un traguardo importante che riflette l’evoluzione nelle terapie e nella prevenzione, ma anche l’efficacia delle politiche sanitarie italiane. Tuttavia, il Paese deve affrontare delle sfide legate alla velocizzazione delle procedure per la sperimentazione clinica. Questo è uno dei temi emersi durante la terza edizione del “Clinical Research Course” di Roma, organizzato da Associazione Italiana Oncologia Medica (AIOM) in collaborazione con American Society of Clinical Oncology (ASCO).

Italia tra i primi 5 Paesi nel mondo nella ricerca oncologica

L’Italia si posiziona tra i primi 5 Paesi al mondo per numero di pubblicazioni scientifiche in oncologia, rende noto il Presidente di AIOM, Francesco Perrone. I lavori scientifici italiani vengono citati migliaia di volte a livello internazionale, evidenziando l’eccellenza del nostro Paese nella ricerca oncologica. Nonostante questo, l’Italia deve affrontare difficoltà burocratiche che rallentano l’avvio degli studi clinici, rischiando di perdere terreno rispetto ad altri Paesi che investono maggiormente nella ricerca. Il miglioramento delle procedure amministrative e l’eliminazione degli ostacoli burocratici sono quindi essenziali per mantenere la competitività del nostro sistema sanitario e per garantire una rapida partecipazione dei pazienti a studi clinici innovativi.

I numeri della sperimentazione clinica in Italia

Nel 2023, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha autorizzato 212 trial oncologici, pari al 34,7% del totale delle sperimentazioni cliniche, un dato che conferma la centralità dell’oncologia nella ricerca. Tuttavia, nonostante il Regolamento europeo che stabilisce tempi di autorizzazione per gli studi clinici, l’Italia presenta ancora una procedura più lunga rispetto alla media europea. Questa lentezza burocratica rallenta l’attrattività del Paese per gli studi condotti da sponsor privati e riduce le opportunità per i pazienti di accedere a trattamenti innovativi. Il Presidente eletto AIOM, Massimo Di Maio, ha evidenziato che le difficoltà sono anche legate alla carenza di professionisti dedicati e ai ritardi nell’approvazione dei comitati etici.

Il futuro della ricerca oncologica: il modello mutazionale

Un importante cambiamento nella ricerca oncologica riguarda il passaggio dal modello istologico a quello mutazionale. In passato, la ricerca si concentrava sull’organo di origine del tumore, ma oggi si sta sviluppando un nuovo approccio che si basa sulle alterazioni molecolari e genetiche del tumore, indipendentemente dalla sua sede. Questo modello, che si sta affermando rapidamente, offre nuove prospettive terapeutiche, come l’uso di farmaci agnostici, ossia efficaci su tumori con specifiche mutazioni genetiche, a prescindere dal tipo di organo coinvolto.

La situazione negli USA e in Italia

Negli Stati Uniti, la mortalità per tumori è diminuita del 34% dal 1991 al 2022, evitando circa 4,5 milioni di decessi. In Italia, sebbene la mortalità stia progressivamente diminuendo, il numero di casi di tumori sta aumentando, soprattutto tra le donne e i giovani adulti. Il carcinoma polmonare, ad esempio, sta diventando più comune tra le donne sotto i 65 anni, un fenomeno legato principalmente all’abitudine al fumo.

Il Presidente della Fondazione AIOM, Saverio Cinieri, sottolinea che la prevenzione attraverso stili di vita sani è cruciale per evitare il 40% dei casi di tumore, ma ci sono ancora molte incognite, come l’inquinamento e gli additivi alimentari, che potrebbero influire sulla diffusione di alcune neoplasie.

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