Una partnership per cambiare le abitudini alimentari
La Danish Whole Grain Partnership è nata nel 2008 con l’obiettivo di migliorare la salute dei cittadini attraverso l’incremento del consumo di cereali integrali. Hanno aderito all’iniziativa il governo danese, associazioni sanitarie come la Danish Cancer Society e la Danish Heart Foundation, produttori alimentari e catene di distribuzione.
Questa sinergia ha portato all’aggiornamento delle linee guida nutrizionali: nel 2009 venivano raccomandate quattro porzioni di cereali integrali al giorno, mentre nel 2013 l’obiettivo è stato reso più preciso con una soglia di almeno 75 g. Nel giugno 2023, il target è stato nuovamente innalzato a 90 g.
Il danese medio consumava 36 g di cereali integrali al giorno nel 2008. Nel 2019, la media è salita a 82 g, il livello più alto in Europa. A confronto, nel Regno Unito il consumo medio è di circa 20 g al giorno, mentre negli Stati Uniti solo il 15% dei cereali consumati è integrale.
I benefici dei cereali integrali
Numerosi studi dimostrano che il consumo regolare di cereali integrali aiuta a ridurre il rischio di patologie croniche come malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, ipertensione e alcuni tipi di tumore, come quello del colon-retto. I cereali integrali contribuiscono a ridurre il colesterolo, stabilizzare la glicemia e migliorare la salute del microbiota intestinale.
Inoltre, favoriscono il senso di sazietà, supportando la prevenzione dell’obesità. La Danimarca, non a caso, presenta tra i tassi di obesità più bassi d’Europa. I cereali integrali riconosciuti includono grano, farro, orzo, riso integrale e rosso, segale, avena, miglio, mais essiccato e sorgo. In futuro, potrebbero essere inclusi anche i cosiddetti pseudo-cereali come quinoa, amaranto e grano saraceno.
Il logo “fuldkorn”: la spinta del riconoscimento visivo
Uno degli strumenti chiave della campagna è stato l’introduzione del logo “fuldkorn”, un marchio arancione facilmente riconoscibile che identifica i prodotti ricchi di cereali integrali. Nel 2010, 190 prodotti portavano questo simbolo; nel 2019, il numero è salito a 1.097. Un sondaggio del 2024 ha rivelato che sette danesi su dieci riconoscono il logo, facilitando scelte alimentari più sane e incentivando le aziende a sviluppare prodotti conformi agli standard nutrizionali richiesti.
Un aspetto rilevante è che, secondo un rapporto del 2022 dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), questi prodotti non sono più costosi dei loro equivalenti di cereali raffinati.
Rendere i cereali integrali accessibili a tutti
Per raggiungere anche le fasce di popolazione meno inclini al consumo di cereali integrali, la partnership ha incoraggiato i produttori ad aggiungere un po’ di farina integrale in tutti i loro prodotti, anche nel pane bianco a fette. La maggior parte ha iniziato con il 3% e sta aumentando molto gradualmente. Questa strategia ha permesso di aumentare l’apporto di fibre senza alterare significativamente il gusto o la consistenza dei prodotti, rendendo più facile l’adozione di abitudini alimentari più salutari.
Eventi e campagne: educazione e coinvolgimento della comunità
La Whole Grain Partnership organizza eventi annuali per aumentare la consapevolezza. Tra questi, la Giornata Nazionale dei Cereali Integrali a gennaio, la settimana del “smørrebrød” a giugno, la settimana della colazione a settembre e una nuova campagna per promuovere l’inclusione dei cereali integrali nei pasti serali. Queste iniziative hanno coinvolto scuole, ospedali, carceri e supermercati, creando un senso di comunità e promuovendo stili di vita più sani.
Riconoscimenti internazionali e impatto sulla salute pubblica
L’UE e l’OCSE hanno conferito al partenariato lo status di migliore pratica per la promozione della salute pubblica, rispettivamente nel 2019 e nel 2022.
Il rapporto dell’OCSE afferma: “Dato che ci sono forti prove a sostegno del legame tra l’elevato consumo di cereali integrali e il minor rischio di sviluppare alcuni tumori (ad esempio il cancro del colon-retto), il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari, il DWGP svolge un ruolo importante nel migliorare la salute della popolazione”.
In che modo gli altri paesi possono seguire le orme della Danimarca?
Modificare le abitudini alimentari di un’intera popolazione è un processo complesso che richiede tempo, cooperazione e accessibilità. La Danish Whole Grain Partnership ha dimostrato che un cambiamento reale è possibile solo attraverso l’integrazione di più attori: produttori in grado di riformulare i prodotti, catene di distribuzione che garantiscano disponibilità sugli scaffali, politiche alimentari condivise e campagne capaci di stimolare domanda e consapevolezza nei consumatori.
Il modello danese si basa su una forte collaborazione pubblico-privata, supportata trasversalmente da governi di diverso orientamento politico. L’alleanza è recentemente stata inserita all’interno di un più ampio piano d’azione nazionale sugli alimenti vegetali, con obiettivi anche ambientali.
Fonte: The Guardian