Prevenzione, cura e riabilitazione del paziente fragile: un nuovo master

Un nuovo approccio multidisciplinare per assistere i pazienti fragili.: è l'iniziativa voluta e promossa da ICS Maugeri in collaborazione con l'Università di Pavia e con il sostegno del Ministero dell'Università e Ricerca.
master paziente fragile

Obiettivo del master ‘Prevenzione, cura e riabilitazione del paziente fragile’ è formare professionisti capaci di gestire transizioni terapeutiche, polifarmacoterapie e interventi personalizzati, con un focus su giovani e anziani, seguendo le linee guida OMS sulle Key Action Areas.

Il percorso è rivolto a laureati in Medicina e Chirurgia e fornirà strumenti avanzati per la diagnosi, la gestione e la prevenzione della condizione di fragilità, affrontando tematiche cruciali come la malnutrizione e la sarcopenia. Un’attenzione particolare sarà rivolta all’uso di nuove tecnologie e modelli organizzativi sanitari per garantire la continuità delle cure e il coordinamento tra i diversi livelli di assistenza.

La fragilità richiede un approccio completo e che sappia unire prevenzione, cura e riabilitazione. E deve saper offrire soluzioni innovative, personalizzate, e sostenibili per il sistema sanitario” afferma rettore dell’Università di Pavia Francesco Svelto.

Il percorso del master avrà l’ausilio di strumenti contemporanei e tecnologicamente avanzati, con la consapevolezza di portare nella formazione l’importanza dell’approccio umano. “C’è necessità di un miglioramento tecnologico. Però c’è anche quella di non perdere quello che è l’elemento essenziale della riabilitazione, cioè stare vicino al paziente“, rileva il direttore scientifico centrale Maugeri Giancarlo Agnelli. Quindi sì, tecnologia, però senza perdere quello che è un po’ lo spirito e la visione omnicomprensiva di Maugeri“.

Secondo ‘Passi d’Argento‘, il sistema di sorveglianza della salute della popolazione over 64 in Italia dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2022-23 la fragilità riguardava il 17% di questa fascia di popolazione, con tendenza a crescere proporzionalmente all’età, dal 9% dei 65-74enni al 33% degli over 85. Dati demografici sottolineano che entro il 2050 il 16% della popolazione globale avrà oltre 65 anni, con un aumento parallelo di patologie croniche e di fragilità.

L’età dei pazienti fragili

Lo scenario della fragilità in una società complessa come quella attuale cambia rapidamente e richiede una lettura condivisa che non si limiti a identificare il paziente fragile con l’anziano, sebbene riguardi in misura maggiore questa fascia d’età” afferma il prof. Rocco Bellantone, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità.

Fattore importante, e spesso trascurato, infatti, è l’età del paziente fragile, che viene individuato solitamente nella persona anziana. È importante sottolineare, infatti, quanto la popolazione giovane colpita da patologie congenite o acquisite come ad esempio angioedema, SLA, SMA, diabete possa a tutti gli effetti essere una persona fragile e dunque bisognosa di percorsi e assistenza specializzata.

Inoltre, molte persone dopo trapianti oppure infortuni che hanno portato alla condizione di paraplegia o tetraplegia hanno necessità anche più di altri di personale sanitario specializzato.

La formazione di professionisti specializzati nella gestione del paziente fragile è di fondamentale importanza. Soprattutto considerando la carenza di questo tipo di figure nel sistema sanitario attuale“, osserva Luca Damiani, presidente esecutivo Maugeri. “Il paziente fragile può essere anche un giovane con politrauma, di cui ci dobbiamo prendere cura come se fosse un paziente anziano. L’aver dato vita a questo master rappresenta un passo decisivo nella nostra missione di innovare i modelli assistenziali dedicati a questo tipo di pazienti“.

In Italia, si era stimato un fabbisogno di oltre 5.000 medici nell’ambito riabilitativo, evidenziando una significativa carenza di professionisti nel settore. Investire nella medicina riabilitativa da parte delle istituzioni e nella formazione di tali professionisti è quindi essenziale per garantire percorsi di cura che rispondano in maniera efficace alle crescenti esigenze di una popolazione sempre più anziana e affetta da patologie croniche.

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