Come rendere di nuovo attrattiva la professione infermieristica? 

FNOPI: In dirittura d’arrivo le nuove lauree magistrali specialistiche per infermieri, un passo decisivo per valorizzare la professione e rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale. Solo in Piemonte 800 pensionamenti e 700 dimissioni a fronte di 500 nuovi laureati che entrano nel pubblico.
formazione infermieristica

Il terzo Congresso Nazionale della Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (FNOPI), tenutosi a Rimini con il titolo “Infermiere³– Innovazione, sfide e soluzioni”, ha messo in luce la carenza di personale infermieristico e l’importanza della formazione infermieristica per contrastare questa crisi. Nei prossimi dieci anni, solo in Piemonte, andranno in pensione 8.000 infermieri, a fronte di un numero insufficiente di nuovi laureati. Inoltre, il 6% degli infermieri nel 2022-23 si è dimesso per motivi diversi dal pensionamento.

In questo scenario, l’introduzione delle nuove lauree magistrali specialistiche potrebbe rappresentare una svolta per il rilancio della professione e la tenuta del Servizio Sanitario Nazionale (SSN).  

Un quadro allarmante  

“Questi numeri riguardano il Piemonte, ma valgono per tutto il Paese” ha sottolineato Francesco Longo, Direttore dell’Osservatorio Cergas-Sda dell’Università Bocconi, durante il congresso FNOPI. “Abbiamo 8.000 infermieri in uscita nei prossimi dieci anni nella Regione, ma solo 1.000 domande all’anno per accedere ai corsi di laurea. Di questi, il 75% arriva alla laurea, e non tutti scelgono il pubblico. Alla fine, si contano 500 nuovi infermieri ogni anno contro 800 pensionamenti”. 

A questi numeri si aggiunge un altro dato: solo in Piemonte, 1.400 infermieri si sono dimessi nel 2022-23. Non solo non si riesce a rimpiazzare chi esce per pensionamento, ma la professione sta perdendo attrattiva a causa di condizioni di lavoro difficili e percorsi di carriera poco chiari. 

Il valore della formazione infermieristica 

Francesco Longo ha ribadito l’importanza di valorizzare la formazione infermieristica come parte del patrimonio nazionale. “Abbiamo costruito negli anni un sistema formativo ricco di competenze e opportunità che andrebbero meglio comunicati ai giovani”. 

La professione infermieristica non si limita al solo ruolo assistenziale ospedaliero, ma comprende nuove figure emergenti per rispondere ai bisogni della sanità moderna: case manager, infermiere di famiglia e di comunità, transition manager e triage manager per la gestione da remoto delle emergenze sanitarie. 

“Se questo messaggio fosse trasmesso con maggiore efficacia, potrebbe stimolare un maggiore interesse verso la professione”. 

Nuovi percorsi di carriera  

La revisione della laurea magistrale infermieristica in senso specialistico è uno dei passi più importanti. Cristina Rinaldi, Direttore dell’Ufficio 5 della Direzione Generale Professioni Sanitarie del Ministero della Salute, ha annunciato che le nuove lauree magistrali sono “in dirittura d’arrivo”.  

“Il prossimo passo sarà il parere del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), seguito da un decreto interministeriale che sancirà definitivamente la revisione della laurea magistrale infermieristica in senso specialistico. Il percorso a breve vedrà la nascita dei tre nuovi indirizzi di laurea magistrale specialistica: Cure Primarie e Sanità pubblica, Cure Pediatriche e Neonatali e Cure Intensive e nell’Emergenza”. 

“La valorizzazione della professione non passa solo attraverso incentivi economici, ma anche attraverso la possibilità di sviluppi di carriera concreti. La nuova laurea specialistica permetterà agli infermieri di acquisire competenze avanzate e strategiche per il SSN”, ha spiegato Cristina Rinaldi. 

La revisione del percorso di formazione infermieristica

Alvisa Palese, Presidente della Conferenza Permanente dei CdL delle Professioni Sanitarie, ha illustrato il grande lavoro di revisione del percorso di studi: “Era dal 2009 che non intervenivamo così profondamente sul nostro sistema formativo. Abbiamo alleggerito i programmi per renderli più attrattivi, senza perdere serietà, e introdotto un maggiore dialogo con le altre professioni sanitarie”. 

Le principali revisioni che riguardano il triennio: 

  • Rifocalizzazione della formazione triennale, puntando sull’essenzialità e sulle competenze più importanti per costruire una solida identità professionale. 
  • Revisione del piano di studi, con un alleggerimento dei programmi per renderli più attrattivi senza comprometterne la qualità e la serietà. 
  • Apertura al confronto interdisciplinare, per riprogettare il triennio coinvolgendo altre professioni sanitarie, individuando fattori comuni che favoriscano la crescita professionale e rendano il percorso più sostenibile per gli atenei. 

Verso una nuova organizzazione del lavoro infermieristico 

“Dai colleghi infermieri c’è molta attesa per questa novità di cui si parla da anni – ha detto Beatrice Mazzoleni, Segretaria Nazionale FNOPI. Oggi abbiamo sentito che i ministeri sono pronti a formalizzare questo passaggio. Sarà una svolta e sarà una sfida, per il contenuto delle nuove lauree ma, soprattutto, perché si potrà finalmente liberare il potenziale infermieristico. Perché la sofferenza che si sente nella categoria spesso è quella di poter dare di più ai cittadini e al sistema salute ma di essere frenati da vincoli formali. Ora si parte tutti insieme. L’obiettivo è valorizzare ogni competenza infermieristica, evitando che venga dispersa”. 

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