L’ultima giornata della fiera del fare Sanità a Fiera di Roma è ricca di novità.
Prevenire il rischio prima accada
La sicurezza delle cure non è solo un obbligo di legge; è il crocevia delle grandi sfide della sanità: la sostenibilità finanziaria; la fiducia delle persone; l’introduzione sicura delle nuove tecnologie. “Oggi – ha detto Andrea Minarini, presidente Società Italiana Gestori del Rischio In Sanità – presentiamo Phoenix 5.0: il prodotto di 25 anni di sperimentazioni e ricerca in 168 Ospedali e 3 RSA; un metodo che unisce la gestione del rischio clinico e organizzativo, ormai inseparabili. L’anima del modello Phoenix è la capacità di poter prevenire, mitigare e gestire il rischio attraverso dei passaggi ben codificati che analizzano sia i processi sanitari che gli eventi avversi per imparare come migliorare ogni passaggio nell’erogazione delle cure”.
“È un sistema unico in Italia – spiega il vicepresidente Sigeris Stefano Mezzopera – che si occupa non solo degli ospedali, ma si occupa anche della sicurezza delle cure nelle RSA e tutto un nuovo sistema che è dedicato alla sanità militare. Oggi annunciamo la collaborazione con l’Istituto superiore di sanità nella realizzazione delle buone pratiche”.
Altra partnership importante ed esclusiva è quella con EY, il network mondiale di servizi professionali di consulenza direzionale. “Chi gestisce il rischio in un’azienda sanitaria – dice il Senior Business Advisor Stefano Michelini – affronta una crescente complessità. È il perimetro del rischio ad essersi allargato: alla responsabilità del clinical risk management si affiancano i rischi legati ai processi gestionali, informatici e finanziari, nonché alle dotazioni strutturali e alla reputazione. Tutto questo, complessivamente ricade nell’Enterprise Risk Management. Per governare processi così complessi c’è bisogno di supporto. Riteniamo che un’organizzazione come EY e una società scientifica come Sigeris possano collaborare per creare una struttura forte, capace di offrire valore aggiunto e sicurezza alla sanità italiana”.
È un tema che emerge prepotentemente, in particolare nella gestione della responsabilità civile in sanità. La legge 24/2017 e il decreto attuativo recentemente pubblicato “richiedono alle aziende sanitarie di mutuare competenze e strumenti specialistici dall’ambito assicurativo, sia nel caso sottoscrivano polizze sia nel caso decidano di adottare cosiddette analoghe misure, ovvero operino in ambito di autoassicurazione” spiega la direttrice il RM Anna Guerrieri del Gruppo Relyens -. “In questo scenario, maturato nel corso degli ultimi 15 anni, si è creato un unicum nel mercato assicurativo sanitario: la convergenza degli interessi tra assicurato e assicuratore uniti dalla necessità di misurare con precisione e mitigare il rischio”.
Entrambi, inoltre, si trovano davanti alla necessità di stimare finanziariamente il rischio, dice Roberto Esitini – Head of Healthcare Industry MAG: “Il rischio clinico oggi viene analizzato in modo qualitativo, non utilizzabile a fini attuariali. Dobbiamo partire dall’analisi qualitativa del rischio per sviluppare per ogni scenario di danno una quantificaz ione finanziaria. Questo è il nuovo ruolo del Financial risk advisory in sanità”.
“Un altro tema di attualità – dice Vincenzo Murolo – Director Specialty Health & Care Howden Group – è l’entrata in vigore del Decreto Attuativo della Legge Gelli che introduce l’obbligatorietà di stipula della Polizza assicurativa della responsabilità civile e l’implementazione di misure organizzative e finanziarie per la corretta gestione del rischio clinico. In questo nuovo contesto si rende possibile il ritorno delle aziende sanitarie nel mercato assicurativo attraverso una corretta ed approfondita analisi dei sinistri pregressi e del modello di governance adottato. Anche il ruolo delle assicurazioni dovrà cambiare trasformandosi da quello di semplice fornitore di servizi a quello di partner coinvolto nella gestione operativa e finanziaria del rischio”.
Gli animali da compagnia e la One Health
Un’altra relazione stretta evidenziata a Welfair è quella tra salute umana e salute animali “Quando le persone e gli animali stanno insieme la vita si arricchisce. E questo significa introdurre tutta una serie di azioni che partono dall’alimentazione per arrivare all’educazione, dell’umano e dell’animale” ha detto Sara Faravelli, Direttrice della comunicazione per Purina Southern Europe, raccontando l’esperienza di Purina con l’Ospedale Fatebenefratelli di Milano, in cui la Pet Therapy “ha offerto un supporto ai bambini ospedalizzati e aiutarli nel loro percorso in ospedale attraverso la relazione con gli animali da compagnia”
Federico Eichberg, Capo di Gabinetto MIMIT, ha descritto la One Health come principio su cui basare anche l’azione politica: “La salute è un concetto molto ampio. Va vista come un’unica grande salute inserita in una crescita che non deve essere vista solo in termini di PIL. One Health è un concetto che abbiamo a cuore, e innerva l’azione del MIMIT attraverso degli strumenti finalizzati alla sostenibilità: in particolare la transizione 5.0 e a partire dalla digitalizzazione delle imprese italiane, ce fino ad includere non solo nell’aspetto prettamente sanitario ma nell’alimentazione, nell’equilibrio tra lavoro e svago, fra indoor e outdoor.”
Come cambia l’orizzonte dell’accreditamento e del privato autorizzato?
“La normativa sul rispetto dei requisiti autorizzativi e di accreditamento per le Strutture Sanitarie e Socio Sanitarie negli ultimi vent’anni ha subito in ogni Regione notevoli trasformazioni, diventando sempre più articolati e di difficoltosa interpretazione, per tanto ci aspettiamo dal Decreto Concorrenza uno spartiacque ancora più significativo: ci sarà più lavoro per le strutture che raggiungono le performance di eccellenza, mentre le meno performanti perderanno terreno – spiega Fulvio Basili, AD del Gruppo EcoSafety, società leder a livello nazionale sulla consulenza specialistica nel settore compliance e organizzazione nel comparto sanitario, che affianca nel solo Lazio il 60% delle strutture sanitarie convenzionate e private -. Nel nuovo scenario ci sono grandi possibilità di crescita e miglioramento della sicurezza e della qualità delle cure e si rafforza il ruolo dei Consulenti superspecializzati per affiancare la sanità in questo percorso”
Come sarà il Pediatra del Futuro?
“Ci vuole un nuovo modello per formare i 4500 giovani medici in formazione – spiega il professor Gianluigi Marseglia, Direttore della Scuola di Specializzazione in Pediatria di Pavia e coordinatore di tutte le scuole di specializzazione delle Università italiane -. “Il pediatra è il medico della crescita, segue dagli 0 ai 18 anni. Alle competenze cliniche devono aggiungersi empatia, capacità di capire le emozioni ma anche di gestire disinvoltura la tecnologia”.
Formare alla governance
È necessaria una formazione alla governance, perché è “una leva strategica per il cambiamento”. Così Marinella D’Innocenzo, Presidente dell’Associazione L’Altra Sanità: “Non c’è cambiamento se non c’è innovazione e innovare significa avere le competenze per poter guidare il cambiamento. Per vincere la sfida delle transizioni demografica, digitale e organizzativa abbiamo bisogno di alcune skill, di cui la prima è la formazione per la governance delle aziende”.