È in vigore una nuova riforma del sistema dei ticket sanitari in Emilia-Romagna. L’obiettivo dichiarato della Regione è quello di garantire la sostenibilità del servizio sanitario pubblico e universalistico, pur mantenendo alta la qualità delle cure offerte. Una scelta necessaria, secondo le autorità regionali, per fronteggiare l’aumento della spesa farmaceutica, determinato da due fattori principali: l’introduzione di farmaci innovativi, spesso molto costosi, e l’invecchiamento progressivo della popolazione.
Cosa cambia per i cittadini
Con la nuova riforma dei ticket, i cittadini residenti in Emilia-Romagna (o domiciliati con scelta del medico di base nella Regione) sono chiamati a compartecipare alla spesa farmaceutica. Per i farmaci di fascia A – quelli prescritti con la cosiddetta “ricetta rossa” – è previsto un contributo di 2,20 euro per confezione, fino a un massimo di 4 euro per ricetta.
Chi non paga: esenzioni confermate
La Regione ha comunque confermato l’esenzione totale o parziale dal ticket per diverse categorie di cittadini, soprattutto quelli più fragili. Tra gli esenti troviamo:
- Persone affette da patologie croniche, invalidanti o malattie rare (come da DPCM 12 gennaio 2017), relativamente ai farmaci legati alla patologia;
- Cittadini sottoposti a terapie per il dolore cronico e infortunati sul lavoro, per i farmaci correlati;
- Invalidi civili, di guerra, per lavoro e per servizio;
- Ciechi, sordomuti, vittime di danni da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni o somministrazione di emoderivati;
- Vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, e loro familiari;
- Bambini sotto i 6 anni e anziani over 65 con esenzione E01;
- Disoccupati e loro familiari a carico con esenzione E02;
- Titolari di assegno sociale (E03) o pensione minima over 60 (E04), con familiari a carico;
- Cittadini stranieri già in possesso di esenzione ticket;
- Detenuti o internati.
Farmaco di marca? La differenza resta a carico
La riforma ribadisce un principio già presente nella normativa nazionale: se un cittadino, anche se esente dal ticket, decide di acquistare un farmaco di marca invece del generico equivalente, dovrà pagare la differenza di prezzo. Fa eccezione solo una categoria: gli invalidi di guerra e le vittime del terrorismo, per i quali la differenza tra farmaco di marca e generico è comunque coperta dal Servizio sanitario.