L’AIFA lo ha già spiegato nel report, lo sforamento di spesa per i medicinali acquistati direttamente dalle ASL, in larga parte ad uso ospedaliero, non è attribuibile ad un loro uso inappropriato. Prevalentemente è dovuto a medicinali innovativi per malattie rare, oncologiche, autoimmuni, cardiovascolari o per gli antidiabetici di ultima generazione. La prevalenza è di farmaci salvavita.
L’ultima legge di bilancio (art. 43) ridetermina i tetti della spesa farmaceutica: dal 2024 il tetto della spesa farmaceutica per acquisti diretti viene incrementato dello 0,2% (dall’8,3% all’8,5%) e quello della spesa farmaceutica convenzionata ridotto dello 0,2% (dal 7% al 6,8%). Tale disposizione viene definita “non onerosa” ma, se in termini assoluti l’entità dello sforamento dei tetti è maggiore per gli acquisti diretti, è evidente la riduzione percentuale dello 0,2% della convenzionata, non è affatto compensativo.
Di conseguenza, considerata inverosimile la riduzione della spesa farmaceutica per acquisti diretti in crescita costante, a seguito di questa disposizione, le Regioni avranno un minor gettito dal payback perché complessivamente si è ridotto l’onere per l’industria farmaceutica.
Quale potrebbe essere allora la soluzione?
Senza parlare di Intelligenza Artificiale, espressione anche troppo utilizzata nell’ultimo anno, un sistema esperto per il controllo dell’uso appropriato di tutti i farmaci (non solamente quelli ad alto costo), possibilmente nazionale e non frammentato, e dato in dotazione sia ai medici di base che agli specialisti, possa essere di aiuto per una efficace appropriatezza prescrittiva che non andrebbe a favore solamente della spesa, bensì potrebbe anche aiutare in tutti quei casi di pericolose interazioni tra farmaci che spesso portano all’ospedalizzazione di pazienti che non ne avrebbero necessità.
Il PNRR ha dotato il settore sanitario di ingenti risorse per la digitalizzazione, ci auguriamo che si riesca a trovare il giusto compromesso tra diritto alla salute, sostenibilità del sistema e privacy affinché il SSN possa giungere alle nuove generazioni nel modo che conosciamo.
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