Innovazione in sanità: la nuova fisionomia del Direttore Generale

Creare un dipartimento unico ospedale-territorio per garantire la continuità assistenziale: questo un'esempio dell'autonomia e innovazione del Direttore Generale in Sanità
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Innovazione organizzativa, transizione digitale e modelli assistenziali sempre più integrati tra ospedale e territorio sono diventati elementi centrali nel panorama sanitario odierno e, come già discusso da FARESANiTÀ magazine in un’intervista con Marinella D’Innocenzo, Presidente de L’Altra Sanità, il Direttore Generale ha cambiato fisionomia ed è oggi chiamato a guidare il cambiamento, non solo attraverso il miglioramento dell’efficienza organizzativa, ma anche gestendo la crescente integrazione tra le strutture ospedaliere e i servizi territoriali.

In merito a questo tema, la Direttrice Generale dell’AUSL di Ferrara, Monica Calamai, ha messo in evidenza come l’importanza crescente del Piano Nazionale Esiti e dei Livelli Essenziali di Assistenza (i cosiddetti LEA) abbia spinto le regioni a rispondere a obiettivi specifici, influenzando anche la gestione delle risorse aziendali.

Un unico Dipartimento Ospedale-Territorio

“Abbiamo creato un unico dipartimento che riunisce ospedale e territorio – dice Calamai-. All’interno sono previsti i ruoli di primario ospedaliero e primario territoriale. Nel campo dell’oncologia, per esempio, il paziente non viene mai ‘dimesso’ dalla sanità ma cambia setting e viene seguito senza soluzione di continuità dagli screening e per tutto il percorso terapeutico. Così territorio e ospedale si parlano. La nostra è una soluzione concreta. Riempire di significato le cure territoriali significa riempirle di specialisti che lavorano sul territorio e sulla cronicità”. 

L’autonomia del Direttore Generale nell’innovazione

“È chiaro che il Direttore Generale, in un tempo che cambia, ha cambiato anche fisionomia. Questo perché il Servizio Sanitario Nazionale ha avuto evoluzioni importanti rispetto a quando questa figura è stata definita”.

Calamai approfondisce anche il grado di autonomia che oggi il Direttore Generale ha in tema di innovazione: “Questo è, all’interno degli obiettivi complessivi, almeno nella mia esperienza, estremamente significativo”, sufficiente per implementare innovazioni organizzative e tecnologiche, come la transizione digitale, che richiedono una visione a lungo termine.

Un altro esempio emblematico di innovazione nella gestione sanitaria portato avanti dalla Dott.ssa Calamai nell’AUSL di Ferrara riguarda la pneumologia territoriale, dove. L’introduzione del telemonitoraggio ha consentito di seguire, con maggiore facilità, una parte significativa della popolazione affetta da BPCO (Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva) e insufficienza respiratoria.

Riorganizzare la rete ospedaliera

Calamai commenta: “Abbiamo strutturato tutta la rete ambulatoriale e abbiamo cominciato ora a seguire, grazie ai telemonitoraggi, un numero importante di pazienti per quanto riguarda anche la gestione dell’ossigenoterapia”.

Secondo Calamai, l’obiettivo di creare primariati specifici sul territorio, in aggiunta a strutture come le Case di Comunità e gli Ospedali di Comunità, risponde alla necessità di affrontare le criticità non solo negli ospedali, ma nell’intera rete territoriale.

La riorganizzazione degli ospedali non può prescindere da una revisione complessiva della rete ospedaliera. Come osservato da Calamai, “Se noi andiamo a ridisegnare l’ospedale, non possiamo non rivedere anche la rete ospedaliera”.

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