L’Italia compie un passo significativo verso la digitalizzazione della sanità con l’introduzione dell’Ecosistema Dati Sanitari (EDS), un’infrastruttura destinata a migliorare la gestione delle informazioni sanitarie a livello nazionale. Il decreto che disciplina l’EDS, promosso dal Ministero della Salute in concerto con il Ministero dell’Economia e delle Finanze e con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione Tecnologica, è pronto per l’approvazione da parte della Conferenza Stato-Regioni.
L’obiettivo del decreto EDS, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 5 marzo, è duplice: garantire un accesso più efficiente e sicuro ai dati sanitari e rafforzare la programmazione sanitaria. Questo sistema andrà ad affiancare e potenziare il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), rendendo più agevole la consultazione di referti medici, prescrizioni, vaccinazioni e informazioni diagnostiche da parte di cittadini e professionisti autorizzati.
Un nuovo strumento per la gestione dei farmaci
Una delle innovazioni più rilevanti introdotte dall’EDS è il Dossier Farmaceutico, una sezione del FSE che raccoglie e organizza informazioni sulle prescrizioni e la somministrazione dei farmaci. Alimentato da dati provenienti da farmacie, strutture sanitarie e dal Sistema Tessera Sanitaria, il dossier consentirà un monitoraggio più preciso del percorso terapeutico di ogni paziente, favorendo una maggiore appropriatezza delle cure e l’aderenza alle terapie.
Nel decreto c’è anche la correzione a quella che consideravamo una “dimenticanza”, quella che stabilisce che l’EDS gestirà il dossier farmaceutico, estraendo dati relativi a prescrizioni ed erogazioni di farmaci per migliorare l’assistenza al paziente e favorire la qualità, il monitoraggio, l’appropriatezza nella dispensazione dei medicinali e l’aderenza alla terapia. Non solo, ma soprattutto per quest’ultimo punto, il dossier sarà importante per la medicina predittiva, infatti oggi misuriamo con precisione assoluta i consumi ma in nessun caso l’aderenza alle terapie, fattore fondamentale per evitare ospedalizzazioni evitabili.
Sicurezza e tutela della privacy
Un elemento centrale del progetto è la protezione dei dati personali. L’EDS è stato sviluppato nel rispetto delle normative europee sulla privacy e prevede sistemi avanzati di crittografia e tracciabilità per garantire la sicurezza delle informazioni. Ogni cittadino potrà monitorare chi accede ai propri dati e, se necessario, limitare o revocare i consensi relativi all’uso delle proprie informazioni.
Dopo una prima bocciatura, oggi, i contenuti, i tipi di dati trattati, le misure di sicurezza, l’architettura e i moduli dell’EDS il Garante della Privacy conferma che rispondono pienamente ai principi e alle misure tecniche e organizzative previste dal GDPR.
I dati raccolti, come stabilito nell’art. 3, comma 1, del Decreto del 7 settembre 2023, provengono dalle strutture sanitarie, socio-sanitarie e dagli enti del Servizio sanitario nazionale. I dati soggetti a oscuramento non vengono inclusi nell’EDS.
Un supporto alla ricerca e alla programmazione sanitaria
L’EDS non è solo uno strumento per la gestione clinica dei pazienti. Il suo obiettivo è anche quello di diventare una risorsa strategica per la ricerca scientifica e la programmazione sanitaria. L’analisi di dati anonimi e aggregati consentirà di individuare tendenze epidemiologiche. Questo permetterà di ottimizzare le politiche sanitarie e migliorare la risposta alle emergenze. Un esempio concreto è la gestione di pandemie o crisi epidemiologiche.
Sfide e prossimi passi
Affinché l’EDS possa raggiungere il suo pieno potenziale, sarà necessario un coordinamento efficace tra le Regioni, il Ministero della Salute e Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali. Tra le sfide da affrontare vi sono l’armonizzazione dei sistemi informativi regionali, la formazione degli operatori sanitari e la garanzia di un accesso equo ai servizi digitali su tutto il territorio nazionale.
Al termine di un processo regolamentare estremamente complesso, con la nuova regolamentazione, l’EDS ci porta verso una sanità digitale integrata. Diventerà pienamente operativo entro il 31 marzo 2026 e sarà uno strumento chiave per la gestione digitale della sanità, ovviamente a condizione che venga completata l’attuazione delle normative del FSE 2.0.
Il progetto ha già ottenuto un finanziamento di 200 milioni di euro attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e si pone l’obiettivo di essere pienamente operativo entro il 2026. L’implementazione dell’EDS rappresenta una buona pratica nella digitalizzazione della sanità, con il potenziale di migliorare l’efficienza del sistema e la qualità dell’assistenza, senza però trascurare la tutela della privacy e la sicurezza dei dati.
Questo decreto rappresenta quindi un progresso significativo nell’ambito della salute digitale in Italia, con l’obiettivo di garantire un coordinamento efficiente e una gestione sicura dei dati sanitari e, speriamo, in una sburocratizzazione del SSN.
Link utili: Gazzetta Ufficiale (pagina 25)