Asma nei bambini: uno su dieci ne soffre

L’asma è la malattia cronica più frequente in età pediatrica, con oltre il 10% dei bambini colpiti. A pesare sono fattori ambientali e climatici, con impatti precoci già a partire dai due anni. A Chieti una giornata di valutazioni respiratorie gratuite per i bambini.
asma bambini

Un bambino su dieci soffre di asma e oltre la metà dei piccoli pazienti presenta anche allergie respiratorie. Le forme allergiche, in particolare, sono in crescita a causa di fattori ambientali e climatici. Il tema dell’asma nei bambini è sempre più attuale, come confermano i dati dell’équipe del Centro regionale di allergologia e pneumologia pediatrica della Clinica pediatrica di Chieti, che solo nei primi mesi del 2025 ha effettuato migliaia di test respiratori.

L’asma è oggi la malattia cronica più frequente in età pediatrica e, soprattutto se non riconosciuta o trattata in tempo, può compromettere sensibilmente la qualità della vita.  

Un evento per aumentare la consapevolezza 

In occasione della Giornata mondiale dell’asma 2025, promossa dalla Global Initiative for Asthma (GINA) ogni primo martedì di maggio, l’équipe del Centro di Chieti ha organizzato una giornata di valutazioni spirometriche gratuite per bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni. L’obiettivo: favorire la diagnosi precoce e rafforzare la cultura della prevenzione. 

A livello globale, l’asma colpisce oltre 260 milioni di persone, con una prevalenza del 9% nei bambini, 11% negli adolescenti e 7% negli adulti. 

Il legame con allergie e fattori ambientali 

“Negli ultimi vent’anni – spiega la dottoressa Sabrina Di Pillo, responsabile del Centro nell’ambito della Clinica pediatrica diretta dal professor Francesco Chiarelli – la prevalenza dell’asma nei bambini è aumentata, soprattutto nelle forme allergiche. Le cause principali? Inquinamento atmosferico, cambiamenti climatici e stili di vita poco salutari”. 

A partire dai due anni di età, gli allergeni inalanti, ovvero le sostanze presenti nell’aria che stimolano una risposta del sistema immunitario, diventano sempre più rilevanti. Nei climi caldo-umidi prevalgono acari della polvere e muffe; nei climi temperati, come quello italiano, giocano un ruolo importante i pollini stagionali di betulla, graminacee ed erbe spontanee come l’artemisia.  

“In Europa – prosegue Di Pillo – è inoltre molto diffusa l’allergia agli epiteli di animali domestici, una causa frequente di sintomi respiratori persistenti”. 

Asma e bambini: sintomi, test, diagnosi 

Circa il 60% dei bambini con asma in età scolare soffre anche di allergie respiratorie. L’esposizione agli allergeni può provocare crisi acute – come broncospasmo, affanno, tosse notturna – oppure generare un’infiammazione cronica silente, che rende le vie aeree iperreattive. 

“In Italia, oltre metà dei soggetti allergici è sensibilizzata agli acari della polvere – aggiunge Di Pillo – e fino all’85% dei bambini asmatici mostra una reazione ai principali Dermatophagoides”. 

La terapia integrata funziona 

La gestione dell’asma non si basa su una singola soluzione. “È l’insieme delle misure adottate con continuità a fare la differenza – osserva Di Pillo –. Evitare l’esposizione all’allergene, adottare uno stile di vita sano, curare adeguatamente l’infiammazione bronchiale e considerare l’immunoterapia specifica sono strategie da valutare con il medico. I farmaci biologici rappresentano una risorsa preziosa nei casi più resistenti, ma non sostituiscono le basi di una buona gestione clinica”.  

Importante anche il ruolo delle famiglie, chiamate a riconoscere tempestivamente i sintomi e aderire alle terapie in modo rigoroso. 

L’aria indoor tra i principali fattori di rischio

Uno dei principali fattori di rischio è l’inquinamento dell’aria indoor, responsabile non solo dell’insorgenza dell’asma ma anche di peggioramenti clinici nei pazienti già diagnosticati. Si stima che trascorriamo circa il 90% del tempo in ambienti chiusi, esponendoci quotidianamente a inquinanti chimici e biologici spesso sottovalutati. 

Il Gruppo di Studio Nazionale Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato come queste esposizioni possano alterare lo sviluppo polmonare nei bambini e aumentare il rischio di asma. 

Il decalogo Iss per migliorare l’aria indoor 

II Gruppo di Studio Nazionale (GdS) Inquinamento Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità è stato istituito per portare maggiore chiarezza nella tematica di sanità pubblica che è l’inquinamento negli ambienti chiusi. Ma anche per fornire indicazioni alla comunità dei cittadini perché imparino a mettere in atto quanto possibile per proteggersi dall’esposizione all’inquinamento indoor: 

  • Aerare frequentemente gli ambienti; 
  • Evitare l’eccesso di detergenti e insetticidi; 
  • Non mescolare prodotti per la pulizia; 
  • Non fumare né usare e-cig in casa; 
  • Far arieggiare gli abiti ritirati dalla lavanderia; 
  • Prestare attenzione a mobili nuovi e materiali da costruzione; 
  • Limitare l’uso di piante come presunti purificatori dell’aria; 
  • Rimuovere con cura la polvere in presenza di animali domestici; 
  • Utilizzare vernici a basso impatto chimico. 

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