In occasione della Giornata internazionale dell’igiene delle mani, il Meyer Health Campus di Firenze ha ospitato la presentazione del cartone animato La storia di Etciù, un’iniziativa che coniuga educazione sanitaria e linguaggio audiovisivo per sensibilizzare i bambini sull’importanza dell’igiene quotidiana.
Un progetto tra salute, narrazione e scuola
Il video, tratto dall’omonimo libro di Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana, è stato realizzato da Donatella Lippi, docente di Storia della Medicina presso l’Università di Firenze, con la collaborazione della Compagnia delle Seggiole.
All’evento hanno partecipato, oltre agli autori, Riccardo Milani, presidente di SMS Careggi, e Paolo Morello Marchese, direttore generale dell’AOU Meyer. Protagonisti dell’incontro sono stati gli alunni della classe V A della scuola elementare Villani di Firenze, destinatari del messaggio educativo del cartone.
Una buona pratica di prevenzione
L’iniziativa si configura come una buona pratica nel campo della prevenzione sanitaria, utilizzando strumenti narrativi e visivi per trasmettere comportamenti salutari fin dall’infanzia. Il cartone animato, attraverso una narrazione accessibile e coinvolgente, mira a rafforzare l’abitudine al lavaggio delle mani, gesto semplice ma fondamentale nella prevenzione delle infezioni.
Le reazioni dei bambini hanno evidenziato l’efficacia dell’approccio: alcuni hanno espresso l’intenzione di lavarsi le mani più spesso, altri hanno apprezzato il tono giocoso del video, che ha reso l’apprendimento più piacevole.
Riflessione scientifica e memoria collettiva
Dal punto di vista degli esperti, l’esperienza è stata letta come un’occasione per riflettere sull’impatto storico della prevenzione e dell’igiene nelle pratiche mediche. «Lavarsi le mani è una delle conquiste fondamentali della medicina moderna», ha ricordato Morello, sottolineando il ruolo centrale della ricerca scientifica nel promuovere buone pratiche sanitarie.
Comunicazione e salute: un binomio efficace
L’approccio del progetto si distingue per la sua capacità di coniugare divulgazione scientifica, memoria collettiva dell’esperienza pandemica e strumenti educativi. Non un semplice prodotto ludico, dunque, ma un tentativo consapevole di rafforzare comportamenti salutari a partire dalla scuola.
Un’esperienza formativa che lascia il segno
«Se ti prendi cura di te, ti prendi cura di tutti», hanno commentato le insegnanti della classe coinvolta, sottolineando il valore formativo del percorso. L’iniziativa si presenta come un esempio concreto di come la comunicazione possa diventare alleata della prevenzione, specie se rivolta alle nuove generazioni.