Circa 25 anni fa un presidente americano interruppe un tavolo su cambiamento climatico asserendo che «lo stile di vita degli americani non era negoziabile». “Una scelta quanto mai infelice perché, come si sta rivelando oltre ogni ragionevole dubbio, non esiste una misura a favore della società che non sia una misura a favore dell’ecosistema e dell’equilibrio del pianeta, e viceversa, dato che ogni misura che va a detrimento dell’ambiente diventa una minaccia diretta alla salute delle persone”.
Liborio Stuppia, Magnifico Rettore dell’Università Chieti-Pescara e membro del Comitato Tecnico-Scientifico del Gruppo interparlamentare One Health indica il perimetro della questione. “Società, salute umana e animale e ambiente naturale sono legati indissolubilmente. Per questo il traguardo della One Health – dell’equilibrio tra esseri umani, animali, piante e pianeta – è un traguardo sociale e politico, oltre che sanitario”.
Come si manifesta l’interazione tra One Health e salute?
“In primo luogo, l’ambiente circostante regola l’espressione dei geni. Le sostanze rilasciate dalle plastiche, per esempio, agiscono su tre livelli: aumentano i tumori di ovaie, mammelle e testicoli maschili; riducono la fertilità; favoriscono l’obesità. Denatalità e obesità si combinano creando una ‘tempesta perfetta’ per i sistemi sanitari. Secondo le riviste The Lancet e il New England Journal of Medicine, più di metà delle coppie al mondo ha meno di due figli mentre cresce il tasso di bambini obesi già in giovanissima età. Questo significa che, mentre la popolazione invecchia sempre più, la metà della popolazione mondiale sarà obesa e i giovani adulti di domani svilupperanno malattie croniche intorno ai 35 anni: una contingenza semplicemente insostenibile per i sistemi sanitari”.
Da qui l’importanza dell’approccio One Health sulla società
“E non solo: l’ambiente in cui viviamo non è fatto solo di sostanze chimiche, cicli dell’acqua, malattie trasmesse da animali allevati o da virus che fanno il salto di specie perché molti animali selvatici – come i gabbiani – vivono e si ammalano, ormai, in ambito urbano. L’ambiente è fatto anche di relazioni sociali e prodotti umani. L’ambiente sono i sostegni e sicurezze materiali alle coppie per aiutarli a fare figli. Ambiente è ciò che mangiamo, e ciò che mangiamo è di qualità sempre inferiore”.
Come trasferirlo nelle scelte di politica e persone?
“Essenziale è il coraggio: si deve favorire per legge l’abbandono, ove possibile, dei prodotti di plastica. E per farlo, è necessario affrontare l’interesse dell’industria alimentare e della grande distribuzione. Non si tratta di assumere un atteggiamento punitivo o recriminatorio, tutt’altro. Ma è essenziale che l’interesse economico non venga più messo al di sopra del benessere umano e dell’ecosistema, perché il risultato è una crescita della sterilità, delle malattie croniche e dell’invecchiamento non-autosufficiente.
Anche i singoli cittadini sono chiamati ad atti di responsabilità nelle scelte di acquisto, e sono moralmente vincolati ad informarsi. Mentre il Paese è chiamato a tornare ad investire in ricerca – in particolare nella domotica per aumentare gli anni di autonomia di una popolazione sempre più vecchia, ma non per questo necessariamente più malata. Infine, è importante potenziare le nostre capacità di far fronte al rischio di nuove pandemie, rivitalizzando la rete di laboratori di alto livello che è stata lasciata avvizzire dopo il picco del COVID19”.
“In ogni livello – conclude Stuppia – l’approccio One Health deve entrare a far parte del processo decisionale di singoli e istituzioni”.