La gestione del rischio si situa a cavallo di due snodi cruciali per la sanità: la sicurezza e la sostenibilità finanziaria delle cure. Il progressivo affermarsi di una visione olistica di rischio sanitario, l’aumento nell’entità dei risarcimenti, i requisiti normativi della legge Gelli-Bianco e del suo più recente decreto attuativo portano i provider della sanità a confrontarsi con uno scenario di crescente complessità, che richiede, sempre più, l’impiego di strumenti e metodologie mutuate dal mondo assicurativo.
Il diradarsi delle assicurazioni in sanità
Negli ultimi anni, però e parallelamente, le aziende sanitarie hanno affrontato crescenti difficoltà nel trovare assicurazioni disposte a coprire la responsabilità civile in sanità. Non solo i costi elevati, ma anche la complessità di gestire rischi altamente incerti e la difficoltà di stimare l’esposizione hanno scoraggiato l’interesse delle compagnie di assicurazione.
Molte strutture sanitarie sono state costrette a optare per l’auto-assicurazione.
Un caso di successo: l’esperienza di Bolzano
Un esempio concreto è quello dell’Azienda Sanitaria dell’Alto Adige (ASDAA), che ha implementato il sistema integrato di gestione del rischio di Phoenix 5.0 di SIGeRIS nella sua complessa struttura di Bolzano.
Nel 2021, l’azienda si trovò senza copertura assicurativa e dovette affrontare autonomamente la gestione dei risarcimenti
Da qui la decisione di impiegare il sistema Phoenix 5.0. “In quella fase critica – ha speigato Oliver Neeb, Risk Manager dell’ASDAA – la nostra necessità era di mantenere il nostro standard, ossia senza franchigia”. Tre anni dopo “abbiamo preparato la gara, ed è stata una bella sorpresa vedere che 5 enti erano interessati. Abbiamo ricevuto 5 offerte. Ad un certo punto siamo rimasti gli unici in Italia senza franchigia del nostro partner assicurativo”.
Secondo Neeb, il successo di Phoenix 5.0 risiede nella sua capacità di offrire risultati tempestivi e strumenti concreti per affrontare le sfide della gestione del rischio. “Ora il nostro obiettivo è analizzare ancora meglio i sinistri e fare cultura del rischio, combinando know-how e rapidità d’azione”, ha dichiarato.
Cosa è Phoenix 5.0
Phoenix 5.0 non è solo un sistema. La piattaforma combina l’analisi del rischio clinico, tradizionalmente al centro delle strategie sanitarie, con una prospettiva più moderna che coinvolge il rischio organizzativo.
Gli strumenti chiave di Phoenix includono: la fotografia del rischio, per una mappatura dettagliata delle criticità; l’analisi delle cause profonde, per identificare le radici dei problemi; la formazione mirata, per migliorare le competenze del personale e promuovere una cultura della sicurezza. Attraverso questi punti, il rischio è gestito e si creano le basi per far sì che un determinato evento avverso o sinistro in futuro sia affrontabile al meglio.
Le azioni intraprese
Tra le principali azioni intraprese, ci sono state la creazione di comitati dedicati, come il Comitato del rischio, il Comitato di valutazione sinistri e il Comitato clinico di risk management; l’elaborazione di una nuova fotografia del rischio, che ha permesso di definire priorità e obiettivi chiari; l’introduzione di processi organizzativi più efficienti, supportati da una costante formazione del personale.
Phoenix e le assicurazioni
“Phoenix 5.0 si presenta non solo come un’opportunità per le aziende sanitarie di migliorare la loro organizzazione interna, ma anche come un ponte verso una rinnovata collaborazione con le assicurazioni” ha detto Stefano Maria Mezzopera, vicepresidente SIGeRIS.
“Attraverso una misurazione più precisa e una gestione preventiva dei rischi, questo software può rappresentare una svolta nella sicurezza delle cure, contribuendo a creare un sistema sanitario più solido e sostenibile. In questo modo cambia anche il rapporto tra Sanità e assicurazioni. La quantificazione del rischio permette di stimare l’esposizione: è così che si può tornare ad assicurare”.
Per saperne di più: Il racconto di Phoenix a Welfair