In un contesto sanitario sempre più focalizzato sull’efficienza e sulla sicurezza, il risk management emerge come una leva strategica fondamentale. Ne parliamo con Germano Perito, Direttore Amministrativo ASL di Salerno, che condivide le principali linee di intervento adottate dalla sua azienda sanitaria per garantire la qualità delle cure e ridurre i rischi, con l’obiettivo di ottimizzare le risorse destinate all’assistenza.
“Il risk management, oggi, rappresenta uno degli strumenti più importanti per la nostra direzione strategica“, afferma. “Attraverso una serie di investimenti in tecnologie avanzate e una formazione continua per il nostro personale, puntiamo a garantire al massimo la qualità e la sicurezza delle cure offerte. Ma non solo: il nostro obiettivo è anche la diffusione della cultura del rischio all’interno delle strutture sanitarie, così da poter attuare misure preventive efficaci e contrastare i fenomeni di richieste risarcitorie che, spesso, comportano un incremento dei premi assicurativi“.
In questo scenario, la legge Gelli-Bianco, che ha introdotto significative modifiche alla responsabilità professionale in ambito sanitario, gioca un ruolo centrale. Il decreto, infatti, prevede specifiche misure formative e la possibilità di effettuare valutazioni più accurate dei rischi associati a ciascuna struttura sanitaria.
“Il Decreto Gelli ci ha dato strumenti più efficaci per analizzare le singole aree a rischio”, spiega. “Tuttavia, rimangono ancora parametri da definire con maggiore precisione, e su questi stiamo lavorando per calibrare meglio gli interventi”.
Il risk management, dunque, non è solo un mezzo per proteggere i pazienti, ma anche una strategia per ottimizzare le risorse economiche destinate all’assistenza sanitaria.
“Ridurre i premi assicurativi è un obiettivo che possiamo raggiungere solo se agiamo in modo mirato sulla sicurezza delle cure, prevenendo il rischio e riducendo gli incidenti. Questo non solo tutela i pazienti, ma consente anche di destinare le risorse risparmiate a migliorare i servizi sanitari e l’assistenza, creando un circolo virtuoso”.