Ricerca medica: Italia investe 1,4% in R&S. Sotto media OCSE

L'Italia investe meno in ricerca medica e formazione rispetto ad altri Paesi, con impatti significativi sulla qualità dell'assistenza e sull'innovazione.
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Leonardo Mastropasqua, Direttore della Clinica Oftalmologica, Centro di Eccellenza in Oftalmologia, Centro Nazionale di Alta Tecnologia, dell'Università "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara e Presidente Nazionale della Società Oftalmologi Universitari (SOU)

La ricerca medica e la formazione sono pilastri fondamentali per il progresso in ogni campo, ma in medicina rivestono un’importanza cruciale. Questi due elementi non solo contribuiscono a formare professionisti altamente qualificati, ma sono anche essenziali per lo sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche e trattamenti.

Leonardo Mastropasqua, Direttore della Clinica Oftalmologica, Centro di Eccellenza in Oftalmologia, Centro Nazionale di Alta Tecnologia, dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, ci tiene a sottolineare quanto sia necessario, per stare al passo coi tempi, investire in questi ambiti:

È essenziale che il nostro governo comprenda l’importanza di investire il più possibile in formazione e ricerca medica. In medicina la ricerca è importantissima, così come la formazione. Sono due pilastri fondamentali dell’Università continua Mastropasqua che ricopre anche il ruolo di Presidente Nazionale della Società Oftalmologi Universitari (SOU).

Ruolo della ricerca medica

Formazione, ricerca e assistenza sono elementi strettamente correlati tra loro e integrati nelle facoltà, nei dipartimenti e nelle scuole di Medicina.

L’assistenza, la ricerca medica e la formazione didattica vanno insieme, perché per insegnare ad un oculista a fare un atto medico o chirurgico non si può prescindere da ognuna di queste”.

Nella classifica dei Paesi che investono di più in ricerca e sviluppo secondo l’OCSE, i dati più recenti evidenziano che l’Italia si colloca tra i Paesi con i minori investimenti. Attualmente, l’Italia destina circa l’1,4% del proprio PIL alla R&S, ben al di sotto della media OCSE che è del 2,5% e della media europea di circa il 2,1%.

Il nostro Paese occupa la ventiseiesima posizione nel ranking mondiale per investimenti in R&S, dietro a Paesi come la Slovenia e la Repubblica Ceca.

L’Italia investe meno rispetto agli altri Paesi OCSE su questi ambiti. È molto importante che si investa sempre di più”, conclude il Professore Mastropasqua.

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