Il glaucoma è una malattia neurodegenerativa spesso sottovalutata, e rappresenta una delle principali cause di cecità irreversibile. In Italia, circa 800.000 persone ne sono affette, molte senza senza saperlo. Una realtà preoccupante, soprattutto considerando che la diagnosi precoce e le nuove tecnologie possono fare la differenza.
Ne abbiamo parlato con il Professor Gianluca Scuderi, docente di Oftalmologia all’Università Sapienza di Roma, che ha sottolineato come l’innovazione chirurgica e la prevenzione siano oggi le armi più efficaci contro il glaucoma.
“Le novità più significative riguardano il trattamento chirurgico del glaucoma”, spiega il professor Scuderi. “Oggi disponiamo di interventi mini-invasivi che hanno trasformato il percorso post-operatorio, garantendo una ripresa più rapida e riducendo drasticamente le complicanze. Uno degli strumenti più promettenti sono i mini-stent, piccoli dispositivi che facilitano il deflusso dell’umore acqueo, contribuendo a controllare la pressione oculare”.
Questi progressi stanno cambiando il modo in cui i pazienti affrontano la malattia, offrendo soluzioni più efficaci e meno traumatiche rispetto al passato.
Ma l’innovazione tecnologica non basta. Il glaucoma è conosciuto come il “ladro silenzioso della vista” perché si sviluppa senza sintomi evidenti, provocando danni irreversibili molto prima che il paziente se ne accorga. “La prevenzione è fondamentale. Consiglio una visita oculistica regolare: dopo i 50 anni, una ogni due anni; dopo i 60, una volta l’anno. Solo così possiamo intercettare la malattia in tempo”.
Il professor Scuderi sottolinea come il glaucoma sia subdolo: il campo visivo si restringe progressivamente, ma il paziente si rende conto della malattia solo quando il danno è ormai avanzato. “Purtroppo, le terapie attuali non consentono di recuperare ciò che è stato perso, ma possono arrestare la progressione. Ecco perché è essenziale intervenire precocemente”.
La lotta al glaucoma, quindi, non riguarda solo il sistema sanitario, ma coinvolge anche il cittadino. “Il Servizio Sanitario Nazionale mette a disposizione tecnologie avanzate per la diagnosi e il trattamento, ma la responsabilità del controllo periodico è individuale”, ribadisce.
Le campagne di screening sul territorio potrebbero rappresentare un valido supporto, ma il primo passo è coltivare una cultura della prevenzione.“Anche chi vede bene e non ha difficoltà nella vita quotidiana potrebbe avere una forma iniziale di glaucoma”, avverte il professore. “Riconoscere la malattia quando è ancora nascosta significa fermarla prima che sia troppo tardi”.
Il glaucoma è una sfida silenziosa, ma non invincibile. Grazie alle innovazioni tecnologiche e a una maggiore attenzione alla prevenzione, è possibile proteggere la salute visiva di milioni di persone. “Investire in controlli regolari significa investire nella qualità della vita”, conclude il professor Scuderi.
Un messaggio chiaro, che invita tutti noi a prenderci cura della nostra vista con un gesto semplice ma essenziale: una visita oculistica.