Prevenzione delle dipendenze in Università: l’indagine Pr.I.ME.

Università e ASL insieme in un’indagine su 1500 studenti. Il rafforzamento della capacità di autoregolazione emotiva è fattore chiave per prevenire le dipendenze nella popolazione universitaria. Ecco i risultati del convegno Pr.I.ME. “Prevenire con Insight - Motivazione Emozione”:
convegno Pr.I.ME

Si è svolto a Roma il convegno Pr.I.ME. “Prevenire con Insight – Motivazione Emozione”, un’iniziativa promossa dal Dipartimento di Salute Mentale della ASL Roma 1 in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica della Sapienza Università di Roma e l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti Pescara. Il progetto, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Antidroga, si inserisce in un percorso di prevenzione delle dipendenze tra la popolazione universitaria, ponendo al centro il potenziamento delle competenze emotive e cognitive.

L’approccio adottato

L’approccio adottato si basa su un modello di ricerca-azione volto a rafforzare la consapevolezza dei rischi legati all’uso di sostanze, sviluppare strategie di coping e migliorare le funzioni esecutive degli studenti. L’idea alla base di Pr.I.ME. è che la prevenzione delle dipendenze, dall’alcool alle sostanze stupefacenti, possa essere supportata attraverso una maggiore regolazione emotiva e una gestione più consapevole di sé.

La ricerca sul consumo di sostanze

Nell’ambito del progetto, è stata condotta una survey su scala nazionale per esplorare la diffusione dei consumi tra gli studenti universitari e le loro percezioni in merito ai rischi associati. Dai primi risultati emergono dati significativi: il consumo di alcool e tabacco risulta diffuso e permane la convinzione che alcune sostanze possano aiutare nella gestione dello stress e nel miglioramento delle performance accademiche e lavorative. Contestualmente, i laboratori e le attività pratiche realizzate a Roma e Chieti hanno evidenziato come il rafforzamento delle capacità di autoregolazione emotiva possa rappresentare un fattore chiave nel contrasto allo sviluppo di dipendenze e patologie psicologiche.

Il ruolo delle istituzioni per le dipendenze

Nel corso dell’evento, il Direttore Generale della ASL Roma 1, Giuseppe Quintavalle, ha sottolineato l’importanza della prevenzione come strategia primaria: “Prima ancora di occuparci della disassuefazione, dobbiamo intervenire sulle cause che portano i giovani all’uso di sostanze”. Ha inoltre evidenziato il valore innovativo di Pr.I.ME., capace di coinvolgere circa 1500 studenti su base volontaria e di integrare la componente emotiva nella prevenzione delle dipendenze.

Anche Paolo Molinari, del Dipartimento per le Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio, ha posto l’accento sull’importanza della consapevolezza sociale, sottolineando il ruolo che università, famiglie e istituzioni devono avere nella costruzione di strategie di prevenzione efficaci. Da parte sua, il Rettore dell’Università D’Annunzio di Chieti Pescara, Liborio Stuppia, ha ribadito il compito educativo dell’università non solo nella trasmissione di conoscenze, ma anche come luogo di aggregazione e sviluppo delle competenze sociali.

Verso una strategia integrata di prevenzione

Un aspetto centrale emerso dal convegno è il ruolo che le istituzioni sanitarie e accademiche possono svolgere nella sensibilizzazione e formazione sui temi della prevenzione. L’approccio adottato da Pr.I.ME. suggerisce che una strategia integrata, che unisca ricerca, formazione e coinvolgimento diretto degli studenti, possa rappresentare una via efficace per affrontare il problema delle dipendenze in ambito universitario.

I risultati definitivi del progetto saranno pubblicati nelle prossime settimane, fornendo un quadro più dettagliato sull’impatto delle attività svolte e sulle possibili azioni future. Nel frattempo, l’iniziativa ha dimostrato come la collaborazione tra ASL e università possa contribuire a costruire un contesto più consapevole e attrezzato per affrontare le sfide della prevenzione.

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