Un’analisi dettagliata dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in Italia evidenzia progressi e criticità, restituendo una fotografia utile per orientare le politiche sanitarie regionali. Il Ministero della Salute ha recentemente pubblicato i dati relativi al monitoraggio del 2023, condotto attraverso il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), uno strumento volto a valutare equità, efficacia e appropriatezza delle prestazioni sanitarie erogate sul territorio nazionale.
Tredici Regioni e Province Autonome—tra cui Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Toscana—hanno superato la soglia di sufficienza in tutte le macro-aree di assistenza. Nessuna Regione registra carenze in tutte e tre le aree, ma alcune mostrano fragilità in una o due ambiti. Per la precisione: Valle d’Aosta, Abruzzo, Calabria e Sicilia segnalano criticità in due macro-aree, mentre P.A. Bolzano, Liguria, Molise e Basilicata presentano punteggi sotto soglia in un singolo ambito.
Un sistema di valutazione più mirato
Il NSG, introdotto nel 2019 e operativo dal 2020, ha sostituito la precedente “Griglia LEA” con un approccio più analitico. Il sistema si basa su 88 indicatori articolati in tre aree chiave: prevenzione collettiva e sanità pubblica, assistenza distrettuale e assistenza ospedaliera. Un sottoinsieme di 22 indicatori, denominato “CORE“, sintetizza la qualità dell’erogazione sanitaria su scala regionale.
Ogni Regione viene valutata separatamente per ciascuna macro-area, con un punteggio compreso tra 0 e 100 e una soglia di sufficienza fissata a 60. Una delle novità più rilevanti del NSG è l’impossibilità di compensare eventuali carenze in un’area con buoni risultati in un’altra, rendendo la valutazione più rigorosa e aderente alle reali necessità sanitarie della popolazione.
Disparità regionali e possibili margini di miglioramento
L’analisi dei dati 2023 conferma un trend già emerso negli anni precedenti. Mentre alcune Regioni consolidano le proprie performance, altre faticano a garantire uniformità di accesso e qualità delle cure. Le differenze più evidenti si riscontrano nell’ambito della prevenzione. In questo settore, alcune Regioni restano al di sotto della soglia minima, segnalando la necessità di interventi mirati.
Il monitoraggio dei LEA rappresenta un’opportunità per comprendere le dinamiche sanitarie territoriali e individuare strategie di miglioramento. Il quadro delineato per il 2023 suggerisce che, nonostante i progressi, permangono sfide legate all’equità e alla capacità di risposta ai bisogni sanitari della popolazione. La Relazione annuale sul monitoraggio dei LEA, curata dal Dipartimento della programmazione sanitaria del Ministero della Salute, offrirà ulteriori dettagli sulle aree di intervento prioritarie per il prossimo futuro.