La filosofia in ambito medico offre una lente attraverso cui esaminare e comprendere le complesse dinamiche che caratterizzano il rapporto tra medico e paziente. In un’epoca dominata dalla medicina tecnologica, il contesto clinico si trasforma, richiedendo un approccio che vada oltre la semplice applicazione di protocolli e tecnologie.
È qui che entrano in gioco la resilienza, non solo come capacità di affrontare le avversità, ma come strumento di trasformazione, e la speranza nella cura. Perché in un mondo in cui le malattie possono sembrare invincibili, il ruolo del medico si estende a quello di un custode della speranza.
Medicina e Filosofia a Monza
Su queste basi è partita la seconda edizione di Medicina e Filosofia, il ciclo di incontri promosso dalla Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza, in collaborazione con La Casa della Poesia di Monza, per favorire l’Umanizzazione delle cure.
Sei incontri, promossi dalla dott.ssa Milena Provenzi, medico psichiatra, Coordinatore del Day Hospital di Psichiatria dell’Ospedale San Gerardo, e Antonetta Carrabs, scrittrice, poeta, giornalista, presidente de La Casa della Poesia di Monza, in cui altrettanti filosofi si metteranno in dialogo con medici e operatori sanitari di varie discipline, con un’attenzione all’ambito relazionale.
“La filosofia ci insegna che la speranza non è solo un sentimento, ma una dimensione essenziale del processo di guarigione – spiega il presidente della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori Claudio Cogliati -. Veniamo chiamati a riflettere sul valore dell’invecchiamento come fase di crescita e arricchimento, piuttosto che come declino, e al diritto alla cura come principio etico fondamentale. Questa consapevolezza può trasformare il nostro approccio alla medicina, portandoci a vedere ogni interazione con il paziente non solo come un’opportunità di cura, ma come un momento di connessione umana”.
Per cambiare prospettiva
“Riconoscere e abbracciare la vulnerabilità non è solo un atto di umanità – sottolinea la dott.ssa Provenzi -. È un modo per creare un legame più profondo tra il medico e il paziente, anche tra colleghi, favorendo una cura che tenga conto dell’interezza dell’individuo. La filosofia in ambito medico non è solo un complemento, ma un elemento essenziale che arricchisce la pratica clinica, promuovendo una visione olistica della salute e della cura, in grado di rispondere alle sfide del presente e del futuro”.
“Il contributo di filosofi, professionisti della salute mentale e della relazione – afferma Antonetta Carrabs – darà l’opportunità per promuovere una diversa accezione del contesto ospedaliero. Tale proposta non si rivolge al solo personale dell’ospedale. Vuole creare un progressivo avvicinamento della popolazione ad una realtà solitamente vissuta con connotati negativi, quale è il contesto della sofferenza. Sarà anche l’occasione per affrontare le nuove modalità di relazione che i cambiamenti tecnologici e societari ci impongono, analizzando le criticità e le peculiarità della relazione medico-paziente, mutate a seguito della pandemia da SARS-CoV-2 con nuovi spunti di riflessione per prepararsi alle sfide del futuro”.