“La sordità è il risultato di malattie dell’orecchio che possono essere prevenute, solo se diagnosticate e trattate efficacemente in ambito medico”.
Disturbi uditivi: un problema in crescita
Le malattie dell’orecchio, e i conseguenti disturbi uditivi, colpiscono oltre un miliardo e mezzo di persone nel mondo e più di 13 milioni di italiani, ossia un cittadino su cinque. Le proiezioni dell’OMS indicano che entro il 2050 il numero di persone con problemi uditivi salirà a un cittadino su quattro. Se si considerano le forme più severe, in Italia sono già oltre tre milioni le persone con una perdita uditiva significativa, con ripercussioni sulla qualità della vita. La sordità, infatti, influisce sullo sviluppo cognitivo nei bambini, compromette la vita lavorativa degli adulti e accelera il declino cognitivo negli anziani. A livello globale, i costi economici della sordità ammontano a 980 miliardi di dollari all’anno, includendo spese sanitarie, supporto educativo e perdita di produttività.
Il 5 marzo 2025, la Sala Caduti di Nassirya, in Piazza Madama a Roma, ha ospitato la conferenza stampa “La sordità siamo noi…” in occasione della quarta giornata nazionale SIOeChCf–SIAF di sensibilizzazione sulle malattie dell’orecchio e conseguenti disturbi uditivi. L’evento è stato promosso dalla Società Italiana di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale (SIOeChCF) e Società Italiana di Audiologia e Foniatria (SIAF), in collaborazione con diverse associazioni senza fini di lucro di pazienti e familiari di soggetti ipoacusici.
L’evento in Sala Nassirya è stato aperto dal Senatore Filippo Melchiorre Vicepresidente della Commissione permanente Finanza e Tesoro. Il dibattito, moderato dal giornalista di RAI News Alberto Puoti, ha visto la partecipazione di esperti del settore, tra i quali i Professori Nicola Quaranta, Marco Radici e Domenico Cuda. All’evento hanno preso parte anche rappresentanti istituzionali, tra il Dott. David Della Morte Canosci, Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca, la Senatrice Susanna Camusso, Membro della Commissione Affari Sociali, la Senatrice Elena Murelli, Componente della Commissione Affari Sociali.
L’impegno delle istituzioni
Nel mondo la sordità è una ‘pandemia silenziosa’ che colpisce 360 milioni di persone, con un incremento preoccupante tra i giovani, al punto che sarebbe importante costituire un Osservatorio e un Piano Nazionale della Sordità per monitorare la situazione, oltre che investire nella ricerca e garantire screening gratuiti ai giovani, coinvolgendo anche le scuole. È questa la sintesi dell’intervento della Senatrice Elena Murelli, Componente della Commissione Affari Sociali alla Giornata ricordando anche il bisogno di una maggiore formazione per i medici di base, affinché possano intercettare precocemente i problemi uditivi. Tutto questo sarà oggetto di un prossimo disegno di legge pronto per essere depositato e che sarà sostenuto in modo trasversale.
Infine, com’è noto, la possibilità di interagire è fondamentale per una vita sociale appagante; perciò, non si possono ignorare gli strumenti e le tecnologie che ci permettono di affrontare la sordità in modo più efficace. Gli ausili sono spesso costosi e poco accessibili, ma è fondamentale cambiarne la percezione e la valutazione sociale e promuovere un uso più diffuso perché prevenire è sempre meglio che soffrire o rimanere isolati, come ha evidenziato durante l’incontro la Senatrice Susanna Camusso, Membro della Commissione Affari Sociali.
La sordità e le sue implicazioni
“Gli ambiti di patologia di cui la sordità può essere sintomo possono essere svariati. Il rapporto tra medico e paziente diventa cruciale per una diagnosi precoce: si va dalle malattie genetiche ed ereditarie come l’Otosclerosi; alle otiti croniche sia dell’infanzia che dell’adulto stesso; alle patologie infettive virali e non, come la meningite; fino alle patologie tumorali benigne come i tumori del nervo acustico. Molte persone arrivano tardivamente alla diagnosi, con conseguenze non sempre rimediabili. Per questo, è essenziale intervenire sulle cause e non solo sui sintomi, evitando soluzioni inadeguate che possono ritardare trattamenti necessari” ha affermato il Professor Marco Radici, Presidente SIOeChCF.
Un problema per tutte le fasce d’età
Le malattie dell’orecchio e i disturbi uditivi sono condizioni diffuse che interessano tutte le fasce d’età. L’esposizione prolungata a livelli sonori elevati, ad esempio durante concerti, eventi dal vivo o l’uso continuato di cuffie per ascoltare musica o videogiocare, rappresenta un fattore di rischio significativo. Informare le nuove generazioni sull’importanza della prevenzione e sull’uso corretto di dispositivi di protezione uditiva è essenziale per contrastare l’aumento dei casi di ipoacusia precoce. “Il 30% degli over 70 presenta una perdita uditiva. Studi recenti hanno evidenziato che la perdita uditiva in età adulta rappresenta un rilevante fattore di rischio, modificabile per lo sviluppo del decadimento cognitivo nell’anziano. La diagnosi e il trattamento precoce dell’ipoacusia mediante protesi acustica e Impianto Cocleare possono rallentare e prevenire il decadimento cognitivo dell’anziano” evidenzia il Professor Nicola Quaranta, Presidente SIAF.
L’opportunità di istituire un osservatorio nazionale sulla sordità
In questo contesto, il Professor Domenico Cuda, direttore dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria all’ospedale di Piacenza e past president della SIOeChCf, solleva la questione cruciale dell’istituzione di un Osservatorio Nazionale sulla Sordità, sottolineando: “Dobbiamo prestare attenzione ai dati e ai trend in crescita e affrontare con competenza specialistica il problema dell’ipoacusia. Attualmente, si osserva una mancanza di consapevolezza e un’incoerenza nella diagnosi e nella gestione della perdita uditiva. A livello globale, meno del 20% di coloro che potrebbero trarre beneficio dalle cure per la sordità, sono in condizione o decidono di farlo. L’istituzione di un Osservatorio Nazionale sulla Sordità, che riunisca periodicamente non solamente i professionisti ma tutti gli stakeholders coinvolti, potrebbe garantire una gestione adeguata di questa sfida in continua evoluzione”.