È stato presentato all’85esimo Congresso Nazionale della Società Italiana di Cardiologia (SIC) il più ampio lavoro mai realizzato sull’efficacia e la sicurezza del farmaco a mRNA Inclisiran nella riduzione del colesterolo. Lo studio multicentrico italiano CHOLINET è online sul prestigioso Journal of the American College of Cardiology (JACC).
La sfida dell’aderenza alla terapia
Aumentare l’aderenza alla terapia contro il colesterolo è una delle sfide più gravi della sanità moderna. Il 50% degli individui abbandona la terapia con statine entro un anno e la maggior parte degli over 50 ha valori di colesterolo superiori ai limiti raccomandati. Le malattie cardiovascolari causano oltre 50.000 decessi annuali. Inoltre, la spesa sanitaria per le dislipidemie raggiunge i 16 miliardi di euro tra costi diretti e indiretti.
Colesterolo: l’innovazione del farmaco a mRNA Inclisiran
CHOLINET è uno studio multicentrico italiano, il più ampio mai condotto sulla sicurezza ed efficacia di Inclisiran. Questa nuova molecola è in grado di “spegnere” l’mRNA che trasporta informazioni utili alla proteina PCSK9. Tale proteina è implicata nel trasporto e nella distruzione dei recettori che catturano il colesterolo.
L’indagine è stata condotta in 31 centri italiani. A guidare il gruppo di ricerca è stato il Professor Pasquale Perrone Filardi, presidente SIC e Direttore della scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli. Lo studio, realizzato tra novembre 2022 e febbraio 2024, ha coinvolto 659 pazienti, con un’età media di 63 anni, in gran parte uomini, a cui è stato somministrato Inclisiran.
“Dopo 3 mesi dalla prima dose del farmaco e a seguito di una seconda somministrazione di Inclisiran, è stata raggiunta una riduzione media del colesterolo del 51% permettendo di ottenere livelli di colesterolo di 50 mg/dl, al di sotto del target stabilito dalle linee guida correnti” evidenzia il presidente SIC.
La riduzione del colesterolo nei pazienti ad alto rischio cardiovascolare
Nei pazienti ad alto rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, i risultati sono stati ancora più significativi. Dopo solo due dosi del farmaco a mRna, il 57% dei pazienti ha raggiunto valori di colesterolo inferiori a 55 mg/dl e il 69% ha ottenuto livelli di LDL sotto i 70 mg/dl.
“A nove mesi, e dopo una terza dose, la riduzione media del colesterolo LDL ha raggiunto il 56%. I risultati migliori sono stati osservati nei pazienti ad alto rischio, con il 67% che ha raggiunto valori di colesterolo inferiori a 55 mg/dl e l’80% che ha ottenuto livelli di LDL sotto i 70 mg/dl” continua Perrone Filardi.
Inoltre, nei pazienti in terapia combinata con statine o ezetimibe, il 71% ha raggiunto livelli di LDL sotto i 55 mg/dl in tre mesi. Dopo nove mesi, la percentuale è salita all’83,2%. Per i valori di colesterolo inferiori a 70 mg/dl, l’82,3% ha raggiunto questo obiettivo a tre mesi. A nove mesi, il risultato è migliorato ulteriormente, arrivando al 94,7% dei pazienti.
Un’aderenza alla terapia quasi perfetta con il farmaco a mRNA
Il professor Pasquale Perrone Filardi sottolinea che i risultati in termini di aderenza alla terapia sono molto positivi.
“L’aderenza alla terapia ha raggiunto quasi il 100%. Questo risultato si spiega con la rarità di effetti collaterali rispetto alle statine. Inoltre, la modalità di somministrazione è meno impegnativa: iniezioni sottocutanee semestrali anziché una pillola al giorno.”
L’implicazione per la prevenzione cardiovascolare
Il successo di Inclisiran è fondamentale, soprattutto per affrontare una delle sfide principali della prevenzione cardiovascolare: il raggiungimento dei livelli di colesterolo raccomandati dalle linee guida internazionali. Non esistono valori “normali” di colesterolo. Più è alto il livello di rischio individuale del paziente, più basso deve essere il valore di colesterolo LDL per prevenire eventi cardiovascolari. Inclisiran ha dimostrato di ridurre efficacemente i livelli di LDL, soprattutto nei pazienti con rischio più elevato, senza effetti collaterali significativi. Inoltre, ha mostrato una maggiore efficacia quando somministrato in combinazione con le statine, offrendo una soluzione complementare alle terapie tradizionali.