Il DM 77 rappresenta una svolta epocale per il sistema sanitario italiano, segnando il passaggio dalla medicina di attesa a un modello proattivo di medicina di iniziativa. Una trasformazione che chiama in causa non solo l’organizzazione delle aziende sanitarie, ma anche il ruolo delle tecnologie digitali e il coinvolgimento attivo del paziente.
Massimiliano Mangia, esperto di sanità digitale ed editore di SaluteDigitale.blog, ha analizzato i principali punti di questa evoluzione, evidenziando le opportunità e le sfide che il DM 77 porta con sé.
Nuovi modelli organizzativi per una sanità proattiva
“Il DM 77 non è solo un atto normativo, ma un vero e proprio cambio di paradigma nella cura e assistenza delle persone” – afferma Mangia. L’obiettivo è quello di superare il tradizionale approccio ospedalocentrico, rafforzando la medicina territoriale e garantendo una presa in carico più tempestiva e continuativa del paziente. Per farlo, è necessario ripensare l’organizzazione delle aziende sanitarie, rendendole più flessibili e capaci di rispondere alle nuove esigenze di salute della popolazione.
Il ruolo strategico delle tecnologie digitali
Uno degli strumenti chiave per attuare questa trasformazione è la sanità digitale. “Dobbiamo chiederci se gli strumenti attualmente a disposizione siano sufficienti e, in caso contrario, quali innovazioni introdurre per migliorare l’efficienza del sistema” – sottolinea Mangia. La telemedicina, le piattaforme di intelligenza artificiale per il monitoraggio dei pazienti cronici e i sistemi di interoperabilità tra strutture sanitarie sono solo alcune delle soluzioni che possono supportare il passaggio alla medicina di iniziativa.
Il paziente al centro del sistema
Ma il cambiamento non riguarda solo le strutture sanitarie: anche il paziente deve essere protagonista attivo di questo nuovo modello. “Come possiamo coinvolgerlo al meglio? Quali strumenti utilizzare per garantire una partecipazione efficace?” sono domande cruciali, secondo Mangia. La risposta risiede nell’uso di strumenti digitali accessibili e intuitivi, che permettano ai cittadini di monitorare la propria salute, accedere ai servizi sanitari con facilità e ricevere un’assistenza personalizzata.
Conclusioni
Il DM 77 pone il sistema sanitario italiano di fronte a una sfida ambiziosa, ma necessaria. L’adozione di nuovi modelli organizzativi, il potenziamento delle tecnologie digitali e un maggiore coinvolgimento dei pazienti rappresentano i pilastri per costruire una sanità più efficiente, equa e orientata al futuro. La strada è tracciata: ora spetta agli attori del sistema cogliere questa opportunità e renderla concreta.