Per una gestione più consapevole delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI)

Malnutrizione, chirurgia e dialogo con i pazienti: tre fondamentali delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali raccontati dal dott. Riccardo Solimando
MICI
Riccardo Solimando

Un confronto diretto con i pazienti per una gestione più consapevole delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali (MICI) è quello avvenuto ad aprile 2025 a Voghiera.

“Abbiamo voluto creare uno spazio informale – racconta il dott. Riccardo Solimando, Referente del Centro MICI dell’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Provinciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara – in cui i pazienti potessero parlare apertamente, senza filtri o timori, delle loro esperienze, delle difficoltà quotidiane e delle speranze legate alla malattia. 

Questi momenti sono cruciali: ci permettono di costruire quel dialogo diretto che è condizione essenziale per migliorare il benessere dei pazienti, influenzare la buona pratica clinica e cambiare la percezione sociale della malattia”.

MICI: cosa sono

“Le MICI sono affezioni croniche, recidivanti, con incidenza in continuo aumento nel mondo occidentale. A causa delle comorbidità cui si associano e delle complicanze che possono comportare, queste patologie hanno un forte impatto sulla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie. 

Si identificano due principali e distinte condizioni patologiche: la Rettocolite Ulcerosa e la Malattia di Crohn, ognuna delle quali con caratteristiche peculiari. Esse richiedono un continuo monitoraggio clinico e strumentale, oltre che trattamenti farmacologici protratti, mirati al controllo dell’infiammazione ed alla prevenzione delle sue complicanze. 

Negli ultimi decenni, i continui progressi scientifici nella comprensione dei complessi meccanismi immunologici alla base di queste patologie hanno permesso di arricchire l’armamentario terapeutico a disposizione, con farmaci sempre più efficaci, selettivi e sicuri”.

Alimentazione e malnutrizione

Uno degli aspetti più discussi è il rapporto tra MICI e alimentazione. “Molti pazienti presentano un rischio elevato di malnutrizione – sottolinea il medico – e questo può peggiorare l’andamento clinico, ridurre l’efficacia dei trattamenti e abbassare la qualità di vita.

La nutrizione deve diventare parte integrante della strategia terapeutica. Non esiste una dieta ‘giusta’ per tutti – precisa – ma è possibile, attraverso una valutazione clinica attenta, costruire un piano alimentare personalizzato. In alcuni casi si lavora su integrazioni, in altri su modifiche alla dieta naturale”.

Il ricorso alla chirurgia

“La chirurgia rappresenta un’opzione terapeutica nelle malattie infiammatorie croniche intestinali, sebbene si tenda a privilegiare un approccio il più conservativo possibile.

Nella Malattia di Crohn, il trattamento farmacologico può risultare una valida opzione terapeutica se intrapreso precocemente, tuttavia l’evoluzione naturale dell’infiammazione può determinare col tempo l’insorgenza di complicanze quali stenosi, ascessi e fistole, rendendo l’intervento chirurgico inevitabile.

Nella Rettocolite Ulcerosa, invece, solo le forme più severe, resistenti alle terapie farmacologiche e con interessamento dell’intero viscere, possono richiedere un intervento chirurgico”.

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