“La digitalizzazione è, prima di tutto, un esercizio di organizzazione”.
“La presentazione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) ha rappresentato un momento importantissimo, grazie al confronto tra le varie Regioni che hanno partecipato, e rappresenta un passo in avanti nella creazione di standard nazionali” dice Paolo Colli Franzone, Presidente IMIS – Istituto per il Management dell’Innovazione in Sanità.
“La PNT ha la missione di funzionare da collettore dei dati di telemedicina dalle varie piattaforme regionali che servono sia come repository centrale, con una connessione tra le regioni per il trattamento di un paziente, sia come strumento di pianificazione e ricerca per gli istituti come Iss e Agenas.
In questo modo diventa un vero e proprio patrimonio, e lo diventerà soprattutto quando sarà popolato da tutti i dati – 300.000 pazienti entro il 2025 per arrivare a 800.00 entro il 2026”.
Cosa significa usare la telemedicina? Il Manuale
Paolo Colli Franzone è autore del Manuale della Telemedicina. “Il Manuale della Telemedicina è rivolto agli operatori sanitari e ha un’idea di base: aiutare le aziende sanitarie e ospedaliere nella trasformazione in chiave digitale dei loro processi produttivi. Non intende spiegare come funzionano tecnicamente i singoli sistemi – questo è un compito per le aziende sviluppatrici – ma illustrare la telemedicina, delineare il suo inquadramento giuridico, descrivere le piattaforme ed entrare nel merito dei processi organizzativi che un’azienda ospedaliera deve implementare prima di fare e per fare telemedicina.
Altre informazioni importanti nella programmazione preliminare dei servizi di telemedicina descritti nel Manuale riguardano quali pazienti vi possono accedere, quali precauzioni prendere in caso di età avanzata (un anziano deve essere affiancato da un caregiver, ad esempio). È importante ricordare che la telemedicina non sostituisce le prestazioni tradizionali, si affianca a queste.

Se un sistema è inefficiente rimane tale anche quando digitalizzato. La trasformazione digitale, in cui rientrano queste nuove linee guida, si realizza innovando i processi, non digitalizzandoli”.
Cambiare ottica: l’idea forte, ma non provocatoria, del paziente-cliente
“Molti pazienti non capiscono perché debbano pagare il ticket per le prestazioni di telemedicina. Una televisita per loro non è uguale ad una visita tradizionale. Non a caso il PNRR individua nei pazienti cronici i soggetti ai quali aprire la telemedicina: sono quelli esenti da ticket. La domanda è: perché nel privato, invece, si paga volentieri la televisita? Perché si è trattati bene.
La Sanità privata dimostra, a volte, maggiore flessibilità nel perseguire l’efficienza dei processi perché, ovviamente, l’impulso a risparmiare e a creare fidelizzazione è più impellente. Ma questa relazione impostata sul paziente-cliente va a vantaggio anche del paziente stesso, se trasferita, anche del servizio pubblico. Si pensi solo al vantaggio degli alert o alla possibilità di scegliere, per una visita, tra tutti i centri regionali disponibili grazie a database centralizzato: un approccio che contribuisce a rispondere sia alle liste di attesa che alla migrazione sanitaria”.
La grande differenza tra informatizzazione e digitalizzazione
“Pensiamo a quando sono arrivati i computer: fino a quel momento un’infermiera, ad esempio, prendeva appunti sui pazienti su un taccuino per creare la cartella clinica. Con i computer il processo era identico, la cartella clinica veniva scritta fisicamente dalla stessa infermiera: quello è stato un processo di informatizzazione.
Con la digitalizzazione i dati vengono autonomamente riportati dai device alla cartella clinica, lasciando all’infermiera il tempo per dedicarsi alla relazione con il paziente. Questa è la digitalizzazione.
Un altro esempio è quello delle prenotazioni, che ad oggi sono fatte col CUP. Se la ricetta è elettronica, perché non si può creare un’applicazione o una chatbot che permetta al paziente di prenotare in maniera automatizzata?
Altro tema è quello legato alla postura del medico durante una televisita. Durante una televisita è importante il contatto visivo tra medico e paziente, che viene interrotto quando il medico abbassa lo sguardo per usare la tastiera e trascrivere i dati. Il cambiamento del processo sarebbe usare, magari, una fotocamera esterna che inquadri il medico da seduto con lo sguardo verso il paziente, e l’utilizzo di tecnologie di riconoscimento vocale che possano fare il lavoro di trascrizione al posto suo”.
Il Manuale è disponibile a questo link.