Martedì 4 febbraio 2025 si è tenuto l’l’evento organizzato da AGENAS dedicato alla Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT) e al ruolo strategico della sanità digitale nell’ambito del PNRR – Missione 6, Componente 1.
Nel corso della conferenza stampa sono intervenuti esperti e dirigenti del settore. Ecco cosa è emerso.
Un’infrastruttura nazionale per connettere territori e persone
“Abbiamo la consapevolezza che ormai la sostenibilità del Ssn non può non passare attraverso l’uso di strumenti che possono agevolare l’intero percorso, dalla presa in carico alla gestione passando per il potenziamento della sanità territoriale” ha esordito così Ugo Cappellacci, presidente della commissione Affari sociali della Camera dei deputati.
La Piattaforma Nazionale di Telemedicina (PNT), finanziata con 1,5 miliardi di euro dal PNRR, nasce con l’obiettivo di supportare e coordinare i servizi di medicina a distanza. La sua funzione è quella di favorire la presa in carico e la gestione dei pazienti, promuovendo la collaborazione tra diversi professionisti sanitari. La piattaforma garantirà servizi come televisita, teleconsulto, teleassistenza e telemonitoraggio, sia di base che avanzato. Un elemento chiave per completare la riforma della sanità territoriale e rendere la digitalizzazione dei processi la base della sostenibilità del Sistema sanitario nazionale (Ssn).
Debora Angeletti, dirigente dell’Unità di Progetto Telemedicina di AGENAS, ha sottolineato:
“Questa infrastruttura non è solo tecnologica, ma rappresenta un vero e proprio strumento di governo a livello nazionale. È la chiave per garantire uniformità, interoperabilità e continuità dei servizi di telemedicina in tutta Italia, rendendo sostenibile l’innovazione nel nostro contesto sanitario”.
La finalità è ridurre la necessità di spostamenti per visite e controlli, avvicinando le cure ai cittadini, in particolare a chi vive in aree remote, agli anziani e ai malati cronici. Un modo per potenziare le reti territoriali e la medicina di prossimità, riducendo il peso sugli ospedali e sugli ambulatori pubblici. Secondo il cronoprogramma, entro la fine del 2025 in Italia verranno assistiti attraverso i servizi di telemedicina almeno 300mila pazienti, che saliranno a quasi 800mila entro il 2026.
Un progetto strategico per il futuro della sanità digitale
Uno degli obiettivi chiave del progetto è uniformare i processi di telemedicina su tutto il territorio nazionale, facilitando la condivisione delle informazioni tra professionisti ed enti sanitari attraverso l’Ecosistema Dati Sanitari (EDS). Grazie all’EDS, informazioni sanitarie come cartelle cliniche elettroniche, prescrizioni farmaceutiche e referti diagnostici saranno facilmente accessibili da tutte le strutture sanitarie. Questo non solo migliorerà gli standard di cura, ma offrirà nuove opportunità per la ricerca, la prevenzione e la programmazione sanitaria.
Francesco Gabbrielli, responsabile R&D per l’attività clinica in Telemedicina di AGENAS, ha usato una metafora per spiegare il nuovo modello:
“Abbiamo spianato un percorso aperto a tutti, dove ogni sciatore può lasciare la propria traccia. Ogni solco lasciato dagli sci viene tracciato con lo stesso linguaggio, permettendo a chi arriva dopo di percorrere lo stesso cammino, utilizzarlo parzialmente o crearne uno nuovo. In questo modo, tutti noi possiamo osservare quanto accade, raccogliendo dati che possiamo confrontare in modo scientifico”.
Due livelli di gestione della piattaforma: centrale e regionale
La PNT è composta da due livelli: uno centrale e uno regionale.
- A livello centrale, l’Infrastruttura Nazionale di Telemedicina (INT), gestita da AGENAS, fornisce strumenti e servizi per coordinare e controllare i servizi di telemedicina.
- A livello regionale, le Infrastrutture Regionali di Telemedicina (IRT) si occupano di erogare i servizi ai cittadini, garantendo un’implementazione uniforme su tutto il territorio.
Il progetto ha superato il collaudo a novembre 2023 e si trova attualmente nella fase di avvio e consolidamento, che si concluderà a dicembre 2025, quando sarà a pieno regime.
Alessio Nardini, Direttore generale Unità missione PNRR Ministero della Salute, ha spiegato:
“Una sfida importante è far comprendere al Paese, non solo agli operatori, ma anche ai pazienti, il valore di questo progetto. È essenziale che nei processi di change management arrivi chiaramente il messaggio che stiamo affrontando sfide fondamentali, non solo per attivare questo investimento, ma per abilitare numerosi altri interventi strategici, come il Fascicolo Sanitario Elettronico. Questi sono tasselli che si integrano e si supportano vicendevolmente.”
Piattaforma Nazionale di Telemedicina: un progetto oltre il PNRR
La Piattaforma Nazionale di Telemedicina non si esaurirà con il PNRR, ma diventerà parte integrante dell’erogazione dei servizi sanitari italiani. Come ha ribadito Debora Angeletti: “Il vero successo sarà assicurare la continuità di queste attività ben oltre il 2026, facendo della telemedicina uno strumento essenziale per la sanità pubblica”.
Marco Mattei, Capo di Gabinetto del Ministero della Salute, ha aggiunto: “Questo è un momento intermedio. Saremo soddisfatti quando l’ultimo paziente e l’ultimo operatore prenderanno in carico il sistema”.
Il cammino verso una sanità digitale e interconnessa è tracciato. Non resta che seguirlo.