Dal 2009 la farmacia dei servizi si configura come una realtà normativa; dal 2017, con la sperimentazione nazionale, è diventata uno strumento tangibile di sanità di prossimità. Oggi le farmacie italiane rappresentano un presidio strategico per il territorio, capace di rispondere alle sfide di un sistema sanitario che punta a essere sempre più vicino ai cittadini.
“Le farmacie sono diventate il primo punto di accesso al sistema sanitario, con un’offerta di servizi che va oltre la semplice distribuzione dei farmaci,” afferma Marco Cossolo, presidente di Federfarma.
“Con la telemedicina, ad esempio, circa il 50% delle farmacie offre elettrocardiogrammi, monitoraggio pressorio e cardiologico, mentre la spirometria, seppur meno diffusa, rappresenta un servizio strategico per una prima analisi delle patologie respiratorie.”
Questi servizi svolgono una duplice funzione: “Da un lato, avvicinano la sanità al territorio, rispondendo a un bisogno sempre più sentito dai cittadini e previsto dal PNRR; dall’altro, consentono di monitorare e prevenire patologie croniche, uno dei maggiori problemi di sostenibilità per il Servizio Sanitario Nazionale,” continua Cossolo.
Farmacia dei servizi: progetto Cuore di donna
Un esempio concreto di questa sinergia è rappresentato dal progetto Cuore di donna, che ha rivelato dati significativi sulla salute cardiologica femminile.
“Grazie a questo progetto, abbiamo scoperto che una donna su quattro soffre di problemi cardiologici. Questi dati ci permettono di intervenire precocemente e indirizzare i pazienti verso percorsi di cura adeguati.”
Con oltre 20.000 farmacie operative in Italia, il sistema si configura come una rete capillare spesso più accessibile rispetto agli ambulatori tradizionali. Tuttavia, per fare della farmacia dei servizi una realtà strutturale, sono necessari ulteriori passi sul piano normativo e organizzativo.
“Per stabilizzare il sistema, servono volontà politica e scelte chiare – spiega -. Il disegno di legge sulle semplificazioni è un segnale positivo, ma ora bisogna concludere la sperimentazione, stabilire tariffe certe e rendere operative le convenzioni con il Servizio Sanitario Nazionale in tutto il territorio nazionale. Alcune regioni, come Piemonte, Liguria, Umbria, Lombardia e Marche, hanno già avviato modelli virtuosi, ma è necessario uniformare il quadro con una nuova Convenzione nazionale.”
La Convenzione
Questa Convenzione dovrà superare le attuali disposizioni legate ai protocolli sperimentali e fissare regole chiare per garantire standard omogenei in tutte le farmacie.
“La farmacia dei servizi non è più un’ipotesi,” conclude Cossolo. “È una realtà in divenire, che può fare la differenza nella vita dei cittadini, portando la sanità laddove serve, quando serve.”
La farmacia dei servizi rappresenta il futuro di una sanità territoriale più accessibile, preventiva e sostenibile. Un modello in cui la prossimità non è solo geografica, ma si traduce in una reale vicinanza ai bisogni di salute dei cittadini.