EyeFitness, per le sue caratteristiche, si può affermare garantisca una teleassistenza riabilitativa
“EyeFitness è una piattaforma che consente all’individuo di svolgere in regime domiciliare, attraverso l’uso del proprio tablet o PC, degli esercizi specifici configurati a seguito della valutazione oculistica funzionale” racconta Stefania Fortini, vicedirettore del Polo Nazionale Ipovisione, in occasione della Giornata mondiale della vista.
“Sono 19 esercizi che stimolano la ricerca e il rafforzamento del Locus Retinico Preferenziale, la coordinazione occhio-mano, la rieducazione dei movimenti oculari. Stimolano anche l’attenzione, la memoria visiva a breve termine e i tempi di reazione, la funzione esecutiva e la memoria di lavoro, pertanto sono indicati anche per stimolare i soggetti con decadimento cognitivo iniziale. EyeFitness può essere utilizzato in tutti i tipi di deficit visivo: in caso di danno centrale, è questo il caso delle maculopatie, di deficit periferico, come accade nel glaucoma e nella retinite pigmentosa, in caso di deficit misto come si verifica nella retinopatia diabetica e nella miopia patologica”.
EyeFitness permette alle persone di approcciarsi alla riabilitazione visiva in modo molto più “confortevole”, perché svolto in contesto domiciliare e familiare e perché, allo stesso tempo, l’individuo viene monitorato dall’ortottista riabilitatore, che, da remoto, controlla i risultati e, al raggiungimento di un obiettivo prefissato, ne aumenta la difficoltà.
Ogni ciclo di trattamento prevede 30 sedute (5 giorni a settimana per 6 settimane consecutive) con un impegno giornaliero di circa 45 minuti; a fine trattamento è prevista una rivalutazione funzionale completa.
Fondamentale la figura dello psicologo
“La teleriabilitazione non è adatta proprio a tutti, perché l’individuo è un essere complesso e molteplici sono i fattori psicologici che possono incidere sul successo del trattamento. Da qui, l’importanza di una loro valutazione preliminare. È proprio nella fase di selezione che interviene lo psicologo che esplora la motivazione, lo stato emotivo, la presenza di ansia e depressione, fattori chiave per garantire sia l’impegno e la continuità del trattamento, come pure l’aderenza. Infine, non meno importante, lo psicologo valuta le funzioni cognitive come attenzione e memoria che sono prerequisiti essenziali.
A seguito dell’individuazione delle caratteristiche del soggetto, lo psicologo si interfaccia con l’ortottista suggerendo la modalità più indicata per interagire al meglio con il paziente e quindi proporre le differenti modalità di teleriabilitazione: asincrona, sincrona con un rapporto one to one con il paziente, o mista.
In conclusione, nell’ambito della teleriabilitazione lo psicologo funge da facilitatore tra la tecnologia, il paziente e il team dei riabilitatori”.