Nell’arco della giornata ciascuno di noi trascorre la maggior parte delle ore in ambienti chiusi o “indoor”: casa, scuola, ufficio, luoghi per la riabilitazione, palestra, etc. Eppure, troppo spesso questi ambienti possono nascondere rischi invisibili per la nostra salute: particolato, sostanze chimiche, radon, agenti infettivi, allergeni.
L’atmosfera indoor è il veicolo principale, le fonti sono svariate: le caratteristiche dei locali (affollamento, umidità), attività come cottura dei cibi e riscaldamento, materiali da costruzioni, arredi, l’ambiente esterno. Gli ambienti indoor sono infatti “ecosistemi”, profondamente influenzati anche da fattori sociali e culturali, la cui qualità ha un impatto importante sia sul benessere sia sul rischio di patologie. Le evidenze scientifiche ci dicono che gli ambienti indoor insalubri aumentano i rischi di infezioni e patologie croniche respiratorie, asma, allergie nonché di disturbi neurocomportamentali, e aumentano l’esposizione a cancerogeni ed interferenti endocrini.
Vivere in ambienti indoor salubri richiede un approccio basato sulla prevenzione primaria e sostenuto da evidenze scientifiche interdisciplinari. Ma quale prevenzione primaria? Negli ecosistemi indoor non siamo tutti uguali: abbiamo fasce di età più vulnerabili -il bambino, l’anziano- e chi è più vulnerabile a causa del proprio stato di salute, ad esempio chi soffre delle tante patologie croniche e rare che si ripercuotono sul sistema respiratorio.
Si tratta di persone che trascorrono mediamente più tempo indoor (dalla casa alla scuola alla RSA…) e in cui maggiore è il rischio di patologie associate con gli ambienti insalubri. Occorrono norme e linee guida aggiornate in base alle evidenze scientifiche, una migliore sorveglianza epidemiologica degli effetti dei rischi indoor, innovazioni tecnologiche e verifiche di salubrità, nonché informare i cittadini circa comportamenti consapevoli che promuovano un abitare sano.
Queste azioni vanno integrate in una visione e una strategia complessiva che incentri le azioni di prevenzione sui gruppi vulnerabili, che in realtà -complessivamente- rappresentano una frazione importante della popolazione generale.
Coordina:
Domenica Taruscio, già Direttrice del Centro Nazionale Malattie Rare, Istituto Superiore di Sanità, Presidente del Centro Studi KOS-Scienza, Arte, Società
Intervengono:
Sandra Frateiacci, Presidente ALAMA-APS Associazione Liberi dall’Asma, dalle Malattie Allergiche, Atopiche, Respiratorie e Rare
Rosa Ioren Napoli, Presidente Federazione Italiana IPF e Malattie Rare Polmonari (FIMARP)
Maria Pia Sozio, Presidente As.Ma.Ra. Onlus Sclerodermia e altre malattie rare “Elisabetta GIUFFRE”
Giorgia Tartaglia, Federazione Coordinamento Lazio Malattie Rare (COLMARE)
Marcello Bettuzzi, Segretario Federazione Italiana Malattie Rare (UNIAMO)
Leonello Attias, Istituto Superiore di Sanità
Alberto Mantovani, Esperto dell’Agenzia Europea Sostanze Chimiche, Presidente del Centro Studi KOSScienza, Arte, Società Giovanni Taruscio, Esperto di Bioedilizia, Centro Studi KOS-Scienza, Arte, Società
Rino Agostiniani, Società Italiana Pediatria Fabio Valente, Vice Segretario vicario FIMMG
Roberta Massa, Consigliere del Comitato Centrale della Federazione nazionale Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP)
Francesca Danese, Portavoce Forum Terzo Settore
Raniero Maggino, Cittadinanzattiva
L’evento si terrà il prossimo 5 Novembre, dalle 14:00 alle 16:15 presso Fiera di Roma.
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