Le zone blu sono regioni del mondo dove la popolazione ha una durata di vita particolarmente elevata e una salute migliore rispetto alla media globale. Queste aree sono caratterizzate da un insieme di fattori culturali, sociali, ambientali e dietetici che sembrano favorire una longevità straordinaria. Le zone blu rappresentano un fenomeno unico legato non solo alla longevità, ma anche alla qualità della vita in salute. In queste aree, gli abitanti non solo vivono più a lungo, ma mantengono un elevato livello di benessere fisico e mentale fino a tarda età.
Questo concetto di “aspettativa di vita in salute” – ovvero il numero di anni che una persona può aspettarsi di vivere senza malattie croniche debilitanti – è fondamentale per comprendere perché le zone blu attirano così tanto interesse da parte di scienziati e policy maker. Le cinque zone blu identificate (Okinawa, Sardegna, Nicoya, Icaria e Loma Linda), alle quali lo scorso anno è stata aggiunta la Martinica (territorio d’oltremare francese) hanno in comune alcuni fattori che non solo favoriscono una maggiore longevità, ma anche una vita in salute.
L’alimentazione nelle zone blu è tipicamente ricca di verdure, frutta, legumi, cereali integrali e grassi sani come l’olio d’oliva o il pesce. Queste diete forniscono nutrienti essenziali che aiutano a prevenire malattie croniche, quali il diabete e le malattie cardiovascolari. Gli abitanti delle zone blu non svolgono necessariamente un’attività fisica strutturata, ma integrano il movimento nella vita quotidiana attraverso lavori agricoli, camminate e attività domestiche.
Relazioni forti e un senso di appartenenza alla comunità riducono lo stress e favoriscono il benessere psicologico, con impatti positivi sulla salute fisica. Uno stile di vita più tranquillo, con ritmi naturali, pause regolari e momenti di riposo, è essenziale per ridurre l’usura psicofisica. Con l’aumento della consapevolezza sull’importanza dello stile di vita e delle abitudini alimentari per la longevità, ci sono opportunità per l’emergere di nuove “zone blu”.
Alcune regioni del mondo, pur non avendo una tradizione legata alla longevità come le attuali zone blu, stanno implementando cambiamenti nei loro stili di vita che potrebbero renderle nuovi centri di longevità. Se da un lato l’identificazione di nuove zone blu può sembrare promettente, è importante considerare alcune sfide. L’urbanizzazione e l’industrializzazione continuano a minacciare il benessere delle popolazioni, con l’aumento dello stress, l’inquinamento e l’accesso limitato a cibi sani.
Tuttavia, le città che adottano politiche proattive per il miglioramento della salute pubblica, l’educazione alimentare e l’integrazione sociale potrebbero invertire questa tendenza.
Intervengono:
Eugenio Luigi Iorio, Medico Chirurgo, Specialista in Biochimica e Chimica Clinica Dottore di Ricerca in Scienze Biochimiche. Presidente dell’Osservatorio internazionale dello Stress Ossidativo e dell’Università Popolare Medicina degli Stili di Vita – Lifestyle Medicine. Docente di Scienze della Salute presso l’Università Federale di Uberlândia (Stato di Minas Gerais, Brasile), e Academic Advisor del Tokyo Redox Center (Tokyo, Giappone)
Karin B. Michels, (UCLA), PhD, Biostatistics, University of Cambridge, UK; ScD, Epidemiology, Harvard University, Boston, MA, MPH, Harvard University, Boston, MA; MS, Medical Statistics, London School of Hygiene & Tropical Medicine, London, UK; MS, Epidemiology, Columbia University, New York, NY; BS Equivalent, University of Freiburg Medical School, Freiburg, Germany
Gianni Pes, Professore Associato presso l’Università degli Studi di Sassari, afferente al Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e Sperimentali – Cofondatore e Presidente dell’Osservatorio “Sardinia Longevity Blue Zone”
Giovanni Scapagnini, Medico chirurgo, Dottore di Ricerca in Neurobiologia, Professore Ordinario di Nutrizione Clinica, Scienze tecniche dietetiche applicate, Dipartimento di Medicina e Scienze per la Salute Università degli Studi del Molise, Campobasso. Già Assistant Professor presso il Blanchette Rockefeller Neurosciences Institute, Rockville, e presso l’Istituto di Scienze Neurologiche, Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ha anche lavorato come Visiting Scientist presso il NINDS, National Institute of Health, Bethesda, MD, e presso il Northwick Park Institute for Medical Research, Harrow, UK
Jorge Eduardo Vindas Lopez, Fondatore e Direttore della Asociación Peninsula de Nicoya Zona Azul, Costa Rica
L’evento si terrà il prossimo 7 Novembre, dalle 10:00 alle 11:300 presso Fiera di Roma.
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