Ventiloterapia domiciliare: una rivoluzione per i pazienti respiratori

Un modello di cura pionieristico che, da oltre 30 anni, trasforma la vita dei pazienti con malattie respiratorie complesse. Questa storia raccontata nella rubrica "Good News - Le buone notizie dalla sanità piemontese".
ventiloterapia

In Piemonte, una nuova rubrica accende i riflettori sulle eccellenze della sanità regionale, raccontando storie spesso ignorate, come quella della ventiloterapia domiciliare, che ha migliorato la vita dei pazienti respiratori.

La serie “Good News – Le buone notizie dalla sanità piemontese”, voluta dall’assessorato regionale alla sanità Federico Riboldi, racconta, ogni giovedì fino a marzo 2025, esperienze positive che meritano attenzione. Come ha dichiarato l’assessore “Le eccellenze della nostra sanità devono essere condivise e rese pubbliche!”. 

La storia di Giancarlo e l’inizio di un percorso pionieristico 

Tra le storie raccontate nella rubrica c’è anche quella di Giancarlo, un paziente con SLA che, nel 1994, aprì la strada alla ventiloterapia domiciliare presso l’Asl CN1. Il dottor Nicola Launaro, oggi direttore della Struttura Complessa di Fisiopatologia Respiratoria, ricorda il caso con emozione: “Giancarlo arrivò in pronto soccorso con insufficienza respiratoria acuta. All’epoca, un paziente con SLA era destinato a poche settimane di vita in rianimazione. Ma la sua famiglia chiese di tentare ogni soluzione, e così abbiamo fatto”. 

La svolta arrivò pochi mesi dopo, quando il dottor Launaro scoprì l’utilizzo dei ventilatori meccanici durante un congresso. Da quel momento, l’approccio alla gestione della malattia cambiò radicalmente, portando alla creazione di un reparto dedicato e allo sviluppo di un servizio domiciliare capace di rispondere alle esigenze di pazienti in tutto il territorio provinciale. 

Un centro di eccellenza per la fisiopatologia respiratoria 

Oggi, la Struttura Complessa di Fisiopatologia Respiratoria dell’Asl CN1 rappresenta un Centro di riferimento per il trattamento di malattie neuromuscolari e insufficienza respiratoria. Con tre letti di rianimazione respiratoria (presto quattro) e un ambulatorio specializzato, il centro gestisce oltre 60 pazienti affetti da SLA, oltre a numerosi casi di distrofia muscolare e SMA. 

Nel 2024 l’ambulatorio ha effettuato circa 6 mila visite e 4 mila valutazioni funzionali, compresa la meccanica respiratoria invasiva. Si conferma inoltre come punto di riferimento per la gestione dell’asma grave, effettuando circa 200 somministrazioni di farmaci biologici, e per il trattamento del Deficit di Alfa 1 Antitripsina (Enfisema polmonare familiare), con 25 indagini genetiche e 75 infusioni di terapia sostitutiva nel corso dell’anno. 

L’impegno dell’ambulatorio si estende anche a trattamenti invasivi, con 250 cambi di cannula tracheale, 100 broncoscopie e 10 interventi di plastica tracheostomica. A domicilio, l’attività è altrettanto significativa, comprendendo oltre 350 visite e 300 cambi cannula. L’ambulatorio del sonno, infine, ha eseguito ben 1.800 esami nell’ultimo anno. 

“Il nostro obiettivo è sempre stato migliorare la qualità della vita dei pazienti, fornendo loro strumenti per mantenere una vita di relazione attiva” ha sottolineato il dottor Launaro

Una visione integrata tra ospedale e territorio 

Il vero punto di forza del centro rimane l’attività domiciliare, che garantisce un supporto costante a oltre 3.000 pazienti in ventilazione meccanica. Le équipe mediche si occupano anche di strutture residenziali come le case di riposo San Antonio di Cuneo e La Corte di Marene, dove i pazienti che non possono tornare a casa ricevono cure dedicate. 

“Ho seguito, già in qualità di direttore sanitario di Presidio – dichiara il direttore generale dell’Asl CN1, Giuseppe Guerrail grande lavoro prodotto in quasi trent’anni in un ambito clinico delicato, con un percorso che si è sviluppato seguendo l’evoluzione degli studi e l’adeguamento tecnologico, con unanime apprezzamento dei pazienti e dei loro caregiver”

Un modello per il futuro della sanità 

L’assessore Riboldi ha definito il centro un esempio di integrazione ospedale-territorio: “Il paziente e la sua famiglia sono al centro di un modello di cura complesso e completo, che ha come obiettivo il miglioramento della qualità di vita”

La ventiloterapia domiciliare dell’Asl CN1 non è solo una storia di innovazione medica, ma un esempio di come la sanità può trasformare la vita delle persone, restituendo loro dignità e speranza. 

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