Il ruolo del pubblico nel creare benessere

La Regione Basilicata ha attivato un programma straordinario di rigenerazione sociale per favorire il welfare di comunità
borghi

Circa tre quinti del territorio italiano sono abitati da poco meno di un quarto della popolazione. Queste aree sono distanti dai poli di offerta e, da decenni, registrano una forte contrazione demografica. Il tema della sanità nelle aree interne, ovvero quello delle capacità di risposta del Servizio sanitario nazionale ai bisogni di salute delle popolazioni che vivono in questi territori, rappresenta un punto di tensione tra sostenibilità dei costi, appropriatezza del servizio ed equità di accesso.

Il contesto in Basilicata

In Basilicata l’82% dei comuni ha una popolazione residente inferiore ai 5.000 abitanti, concentrando circa il 39% della popolazione totale regionale. Un microcosmo lucano che l’assessore regionale alla Salute, politiche per la persona e Pnrr, Cosimo Latronico, ha portato all’attenzione della platea del Meeting di Rimini 2024 nel corso dell’incontro “Il patrimonio culturale e la rinascita dei borghi”.

“Nei nostri borghi è più facile imbattersi in un nuovo welfare condiviso. Qui, infatti, è possibile trasformarsi da semplici consumatori che terziarizzano ossessivamente, in “Community Prosumer”, cioè “Produttori-Consumatori di Comunità”, autoproducendo prodotti e servizi, necessari e anche complementari (autoproduzione agricola ed energetica, “Silver Cohousing”, assistenza personale, ricettività turistica, artigianato di prossimità, servizi telematici, innovazione culturale, ecc.) anche grazie a mai dimenticate e disperse forme di aiuto reciproco rurale. E sono questi i settori in cui nei borghi è possibile attivare nuove economie, più verdi, più circolari.”

Il ruolo del pubblico nel creare benessere

“Proprio grazie alle innovazioni tecnologiche e alla crescita culturale – ha aggiunto Latronico – quello che accade nei piccoli paesi prende il nome di “nuovo welfare circolare”, ovvero la produzione condivisa del proprio benessere, con la mano pubblica che agisce da facilitatore.

Ecco il benessere – precisa l’assessore – che può caratterizzare l’Italia dei borghi: condivide i presupposti della green economy e vede il cittadino fautore di comunità rigenerative di produttori/utilizzatori diretti: un community prosumer che crea, produce, riutilizza, consuma meno e ambisce a nuove forme, certamente praticabili, di felicità condivisa”.

Un programma di rigenerazione 

Un approccio al tema che ha ispirato la Regione Basilicata nell’attivazione di un programma straordinario di rigenerazione sociale (oltre che economica) dei borghi, parallelo a quello analogo finanziato dal Pnrr.

“La strategia che il governo lucano sta sperimentando – ha proseguito Latronico – è quella di contrastare la tendenza allo spopolamento dei piccoli comuni con azioni di riqualificazione sociale e di promozione culturale di realtà che hanno una storia da valorizzare. Di qui il finanziamento, con propri fondi, di quei progetti del Pnrr che, nonostante i punteggi elevati, non avevano ottenuto i finanziamenti del Ministero della Cultura.

Circa 18,2 milioni concessi complessivamente dalla Regione ai 12 Comuni esclusi (Aliano, Irsina, Colobraro, Rotonda, capofila di un progetto territoriale di area vasta, che comprende anche i comuni di San Severino Lucano, Latronico, Chiaromonte e Nova Siri, per la linea A; Moliterno, Maratea, Vietri di Potenza e San Costantino Albanese per la linea B), che si aggiungono ai circa 26 milioni già assegnati dal ministero della Cultura a 6 comuni lucani (Rionero in Vulture per la linea A; Pietrapertosa, con Accettura e Castelmezzano, Ginestra e Rapone per la linea B). Si tratta di progetti – ha sottolineato Latronico – finalizzati a creare lavoro e opportunità per l’intero territorio lucano, oltre che a rendere maggiormente attrattivi i piccoli centri”.

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di Redazione Fare Sanità

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