“Esiste un forte interesse per l’innovazione in sanità tra medici e dirigenza sanitaria ma esistono, anche, ostacoli che rallentano l’incontro con queste tecnologie” spiega Mario Anticoli di iDea Group, azienda specializzata nell’organizzazione e gestione di eventi medici, farmaceutici, politici, istituzionali e alto segretariato per Società Scientifiche. “Per facilitare quest’incontro – prosegue Anticoli – abbiamo sviluppato un format come ‘Bridge’: un ponte tra sviluppatori e utilizzatori capace di far nascere un percorso di formazione e comprensione tra chi sviluppa soluzioni all’avanguardia e chi sarà chiamato ad integrarle nei percorsi di cura”.
Il problema fondamentale è la parcellizzazione degli sviluppatori – una galassia di start-up concentrate nei poli dell’innovazione mondiale e i limiti del modello tradizionale della relazione azienda-sanità, basato su una rete commerciale.
Il Workshop: Bridge Milan – Tel Aviv, Health Tech Roadshow to Milan che si è tenuto a Milano il 17 Settembre 2024 ha proposto una formula diversa, unendo una selezione di start-up – accompagnate dall’”Israel Economic and Trade Mission to Italy” e dall’ “Israel Export Institute” – per farle incontrare con un pubblico di medici e manager sanitari italiani e italiane.
La piattaforma AI di computer vision sviluppata da Kemtai monitora, per esempio, 100 punti separati del corpo umano, permettendo al terapeuta di verificare in remoto l’esecuzione degli esercizi. Briya ha sviluppato un’interfaccia intelligente che permette all’operatore sanitario di interrogare i database in maniera colloquiale; sarà il programma a trasformare la richiesta in una domanda in codice precisa. CatAI usa smartphone abilitati con intelligenza artificiale per dialogare con qualsiasi device medicale a casa e incrociare i dati con la terapia farmaceutica e l’ospedale, fornendo uno strumento di ‘empowerment’ delle cure domiciliari. IntraPosition Technologies ha sviluppato un ‘GPS indoor’ che può analizzare i percorsi e la posizione di operatori e pazienti, fornendo informazioni che poi possono essere analizzate per incrementare sicurezza, prevenzione cadute ed efficienza dei processi.
“Questo – conclude Mario Anticoli – è solo un piccolo esempio della varietà e quantità delle innovazioni disponibili. Metterle a conoscenza dei provider della salute, creare percorsi formativi per analizzare come valutarle, impiegarle e integrale nel tessuto esistente è il nostro contributo per un’innovazione sanitaria che si sviluppi non per silos ma partendo dai bisogni delle singole realtà sanitarie e dall’incontro con la start up che può essere la più adatta a soddisfarli”.