Specializzandi: più lavoro, diritti e assunzioni semplificate

Abolite le incompatibilità lavorative, aumenti per alcune specialità e assunzioni semplificate nelle strutture extra-rete formativa: tre novità chiave nella manovra per i medici specializzandi.
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La legge di bilancio in discussione alla Camera introduce tre misure che promettono di migliorare le condizioni dei medici specializzandi. Questo il commento di ANAAO Giovani, ALS e GMI sugli articoli 59 e 59-bis.

Superamento parziale delle incompatibilità lavorative

Una delle novità più rilevanti riguarda l’emendamento 59.12, che consente ai medici specializzandi di svolgere attività libero-professionali o contratti di collaborazione (CoCoCo) fino a un massimo di 8 ore settimanali, fino al 31 dicembre 2026. Le mansioni, che includono ruoli per cui è richiesta solo la laurea in medicina o una specializzazione già conseguita, potranno essere esercitate senza nulla osta da parte delle scuole di specializzazione e sia in strutture pubbliche che private.

Questa modifica rappresenta una svolta rispetto alla situazione attuale, che di fatto limita gli specializzandi al ruolo di “studenti”, impedendo loro di eseguire atti medici retribuiti. La misura, pur temporanea, restituisce margini di autonomia e consente di valorizzare le competenze di oltre 40.000 giovani professionisti.

Sblocco delle assunzioni per gli specializzandi extra-rete

Con l’introduzione dell’articolo 59-bis, le aziende sanitarie e le strutture private accreditate potranno assumere medici specializzandi anche al di fuori delle reti formative, previa certificazione del rispetto degli standard previsti per l’accreditamento. La norma, valida fino al 2027, punta a superare uno stallo che ha finora ostacolato l’assunzione di molti giovani medici, anche in reparti strategici ad alto volume assistenziale.

Questo intervento potrebbe avere un impatto significativo sull’organizzazione delle risorse umane in sanità, agevolando la copertura di posizioni vacanti in ospedali spesso in difficoltà e offrendo agli specializzandi opportunità lavorative più flessibili e diffuse sul territorio.

Aumento della borsa di studio, ma con limiti

A partire dall’anno accademico 2025-2026, la manovra introduce un aumento delle borse di studio per gli specializzandi, con un finanziamento complessivo di 120 milioni di euro. Il miglioramento retributivo – circa 80 euro netti al mese – sarà integrato da ulteriori incrementi differenziati per alcune specializzazioni mediche.

Tuttavia, la misura è stata accolta con riserva dalle associazioni rappresentative. L’aumento viene giudicato insufficiente rispetto all’inflazione accumulata negli ultimi vent’anni. La scelta di applicarlo solo a specifiche specialità rischia di generare disparità all’interno della categoria.

Un passo avanti, ma non basta

Sebbene le novità introdotte dalla legge di bilancio rispondano ad alcune esigenze urgenti dei medici specializzandi, non risolvono le criticità strutturali del sistema di formazione. Le associazioni sottolineano la necessità di una riforma complessiva che preveda l’inquadramento contrattuale dei medici in formazione specialistica all’interno del CCNL sanità, garantendo loro diritti, tutele e un riconoscimento professionale adeguato.

Le misure approvate rappresentano un segnale positivo, ma il traguardo resta lontano. La formazione dei giovani medici non è solo una questione di equità. È un tassello cruciale per garantire la sostenibilità e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.

Un commento

“Per 25 anni gli specializzandi di area sanitaria – biologi, chimici, fisici, farmacisti, psicologi, odontoiatri, veterinari – sono stati costretti ad un paradosso: specializzazione obbligatoria per legge per accedere alla dirigenza sanitaria, ma senza alcun riconoscimento economico. Una battaglia che abbiamo portato avanti dai banchi dell’opposizione e che oggi, come primo partito di maggioranza, vogliamo trasformare in realtà”.

Lo ha dichiarato all’ANSA il deputato di Fratelli d’Italia Marta Schifone, responsabile professioni per il partito. “Per questo – aggiunge – esprimo grande soddisfazione per l’approvazione dell’emendamento di Fratelli d’Italia, a mia prima firma, con il quale garantiamo finalmente un trattamento economico iniziale, grazie a uno stanziamento iniziale di 30 milioni. Tutele concrete per chi si specializza: retribuzione mensile garantita e diritti riconosciuti. Un investimento strutturale nella sanità del futuro: riconosciamo il valore della formazione specialistica in ogni ambito. Per una sanità più forte, più giusta, più competitiva”.

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