Che cos’è la Shaken Baby Syndrome
La Shaken Baby Syndrome (SBS) è una forma di maltrattamento fisico, prevalentemente intrafamiliare, ai danni dei bambini, generalmente sotto i 2 anni di vita. Avviene quando il caregiver reagisce al pianto inconsolabile del bambino scuotendolo violentemente.
Il picco di incidenza della SBS si ha tra le 2 settimane e i 6 mesi di vita, periodo di massima intensità del pianto del lattante. A quell’età il bambino non ha ancora il controllo del capo: i muscoli del collo sono deboli, la testa è pesante rispetto al corpo. Il cervello, di consistenza gelatinosa, se scosso si muove e impatta all’interno del cranio.
Le conseguenze dello scuotimento, anche se solo di pochi secondi, possono essere particolarmente infauste e si può arrivare al coma o alla morte del bambino fino a 1/4 dei casi.
“Non scuoterlo!”
L’iniziativa “Non scuoterlo!” è organizzata dalla Fondazione Terre des Hommes e Simeup– Società italiana di medicina di emergenza e pediatria, con Anpas– Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze, Fimp– Federazione Italiana Medici Pediatri e con la Rete Ospedaliera per la Prevenzione del Maltrattamento Infantile.
L’intento è quello di diffondere informazioni su un atteggiamento che, anche non arrivando a essere fatale, può causare danni gravi e irreversibili ai bambini. Questo perché la SBS non ha sempre un’origine dolosa. È invece conseguenza della stanchezza e da mancanza di strumenti del caregiver (genitore, familiare, operatore del nido, ecc…) nel gestire una condizione di stress percepita come insostenibile.
Una campagna per caregiver e operatori della Sanità
“Non scuoterlo!” è iniziata nel 2017. L’obiettivo principale, fin da subito, è stato di informare e formare non solo i caregiver, ma anche medici ed educatori, per sostenere i primi e aiutarli a gestire le situazioni di pianto incessante.
Individuando per tempo i sintomi, la Sindrome può essere evitata, e solo tramite la sensibilizzazione su cosa sia la SBS e cosa comporti si può diffondere consapevolezza e aiutare i caregiver ad affrontare i momenti di stress.
Un aiuto dall’ostetrica/o
L’Ostetrica/o, in quanto garante del benessere e della salute della madre, del bambino e della famiglia è la/il professionista sanitaria/o privilegiata/o nell’educare e nel rendere consapevoli genitori e famiglie e la collettività degli effetti della Sindrome del Baby Shake.
“Diversi sono, infatti, i momenti in cui interviene nel suo quotidiano professionale – dice Elio Lopresti, Tesoriere della FNOPO, la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica -: durante la presa in carico in gravidanza, nel percorso di accompagnamento alla nascita e post natale, attraverso incontri nelle strutture sanitarie e di continuità territoriale, ma anche con l’Home Visiting e in tutti gli spazi educativi e di promozione alla salute in cui interviene.
Non di minore importanza le scuole di ogni ordine e grado e gli atenei, poiché rendere un cittadino consapevole fin da bambino dei danni che possono derivare dalla ‘Sindrome del bambino scosso’ può significare salvare delle vite umane”.
I video informativi
Per saperne di più
Le iniziative e gli incontri sono disponibili nella pagina web di “Non scuoterlo!”.