Sanità: Il PNRR è la riforma che può bilanciare SSN e Regioni 

Case di Comunità e Centrali Operative Territorio possono divenire strumenti per creare un equilibrio tra livelli nazionale e regionale. Il punto di Giovanni Mandoliti, Direttore Emerito del Dipartimento di Oncologia Clinica dell’Azienda ULSS 5 “Polesana”e Membro della Segreteria Nazionale del S.N.R. (Sindacato Nazionale dell’Area Radiologica)
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Ci sono modi per bilanciare un sistema sanitario con una forte componente regionale, mantenendo un equilibrio tra autonomia locale e coesione nazionale

Un esempio concreto di azione di riforma è rappresentato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in Italia, che include la Riforma dell’assistenza territoriale. Questa riforma si propone di garantire standard qualitativi di cura uniformi su tutto il territorio nazionale, facilitando l’integrazione tra le reti assistenziali territoriali, ospedaliere e specialistiche, e promuovendo la prevenzione in ambito sanitario ambientale e climatico. 

Uno dei punti chiave di questa riforma è la creazione delle Case della Comunità, strutture sempre aperte, giorno e notte, tutti i giorni della settimana. Queste strutture, diffuse in tutto il territorio nazionale, rappresentano il modello organizzativo dell’assistenza di prossimità, garantendo che ogni cittadino, indipendentemente dalla regione in cui vive, possa accedere a cure adeguate e tempestive. Le Case della Comunità sono pensate per essere il fulcro dell’assistenza territoriale, offrendo una vasta gamma di servizi che spaziano dalla prevenzione alla cura delle patologie croniche. 

Questo modello di assistenza di prossimità può davvero fare la differenza nel garantire che tutti, indipendentemente dalla loro posizione geografica, possano ricevere cure tempestive e adeguate

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Giovanni Mandoliti, Direttore Emerito del Dipartimento di Oncologia Clinica dell’Azienda ULSS 5 “Polesana”

Un altro elemento fondamentale della riforma del PNRR è la Centrale Operativa Territoriale (COT), che svolge una funzione di coordinamento della presa in carico della persona e raccordo tra servizi e professionisti coinvolti nei diversi setting assistenziali. La COT garantisce che le informazioni sanitarie siano condivise in modo efficiente tra le diverse strutture, riducendo la frammentazione del sistema e migliorando la continuità delle cure. In altri termini, la COT funziona come un hub di comunicazione tra i vari servizi e professionisti sanitari, permettendo ai pazienti di muoversi tra i diversi livelli di assistenza senza interrompere il loro percorso di cura. 

Questa riforma mira a superare le disuguaglianze regionali e a garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro regione di residenza, abbiano accesso a cure di alta qualità. Attraverso una gestione centralizzata e unificata dei dati sanitari, la promozione dell’uniformità nelle pratiche cliniche e l’assicurazione di un’equa distribuzione delle risorse, è possibile creare un sistema sanitario più equo ed efficiente, capace di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini. 

In conclusione, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta un importante passo avanti verso l’equilibrio tra i livelli nazionale e regionale nel sistema sanitario italiano. Grazie a riforme come quella dell’assistenza territoriale, possiamo sperare di costruire un sistema sanitario più giusto e accessibile, in cui la qualità delle cure sia al centro di ogni iniziativa. 

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