Progetto SMood, per l’assistenza alle persone con sclerosi multipla

"È essenziale supportare il percorso di vita delle persone con sclerosi multipla, andando oltre la patologia" ha detto Assunta De Luca, direttrice sanitaria Asl Toscana Sud Est.
smood

È attivo SMood, il progetto con cui l’Azienda USL Toscana Sud Est e l’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM) intendono migliorare l’assistenza e il supporto alle persone con sclerosi multipla (SM), favorendo una presa in carico personalizzata e multidisciplinare. 

Presentato il 21 febbraio 2025 al Centro Direzionale della ASL Tse di Siena, SMood si concentra sull’integrazione dei servizi sanitari e sociali per garantire una vita piena oltre la malattia.

Obiettivi principali del progetto SMood

Con il PDTA sono stabilite delle procedure di collegamento e cooperazione tra i servizi che fanno parte della rete della sclerosi multipla. Sono inclusi tutti servizi necessari alla gestione del percorso di cura, dalla diagnosi in avanti. I servizi individuati sono chiamati collegarsi tra di loro per garantire continuità e semplificazione nell’accesso alle cure di cui la persona ha bisogno. Con SMood sono previsti:

  1. Rafforzamento della rete di supporto AISM. Il progetto mira a migliorare l’assistenza delle persone con sclerosi multipla, collegando in modo più efficace i servizi territoriali e sociali;
  2. Coinvolgimento degli operatori sanitari. L’inclusione attiva degli operatori nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) è un aspetto centrale per una gestione ottimale della malattia in tutte le fasi;
  3. Espansione del PDTA. Viene promosso un maggiore allineamento dei servizi tra ospedale e territorio, in modo tale da rispondere meglio ai bisogni assistenziali dei pazienti;
  4. Partecipazione attiva di pazienti e caregiver. Il progetto sottolinea l’importanza della partecipazione delle persone con sclerosi multipla e dei loro caregiver nella rete dei servizi. Perciò rendendoli protagonisti attivi nel processo di cura;
  5. Allineamento con la Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. Una revisione del PDTA garantirà che tutte le azioni siano in linea con i principi dei diritti umani per le persone con disabilità.

Azioni concrete per un’assistenza integrata

Le azioni messe in campo sono: la formazione rivolta a persone con sclerosi multipla e ai caregiver, il confronto con gli operatori sanitari e sociali per migliorare l’applicazione del PDTA, lo sviluppo dello sportello di accoglienza AISM per raccogliere i bisogni dei pazienti e il coinvolgimento delle Società della Salute e Zone Distretto per integrare i servizi sanitari e sociali.

Le parole delle istituzioni

La direttrice sanitaria Asl Toscana Sud Est, Assunta De Luca, ha sottolineato l’importanza della collaborazione con AISM e della valorizzazione della rete di servizi per garantire l’attuazione del PDTA. 

«La collaborazione tra l’Azienda e AISM prosegue ormai da diversi anni, essendo sempre proficua e costruttiva – commenta la direttrice sanitaria -. L’esigenza, quindi, è quella di valorizzare il rapporto tra AISM, la Direzione Asl Toscana Sud Est, i Centri clinici SM di Siena, Arezzo e Grosseto, oltre ai servizi territoriali che hanno contribuito alla elaborazione del PDTA. Serve questo per sostenere l’avvio di un percorso e la piena attuazione dello stesso, sviluppandone anche la parte sociale e la partecipazione consapevole e proattiva dei cittadini con sclerosi multipla. Questo sia abilitandoli all’utilizzo competente dei servizi, sia coinvolgendoli nel monitoraggio diretto del PDTA, come richiesto dal Piano Nazionale Cronicità».

«Fondamentale è stata l’azione in rete delle istituzioni, dei centri clinici, dei servizi ed insieme dell’AISM, che è associazione delle persone coinvolte nella sclerosi multipla, per una piena attuazione del diritto alla salute – afferma a nome di AISM Mario Alberto Battaglia, direttore generale -. Il PDTA è uno strumento di diritti che vanno resi concreti ancor di più oggi che a seguito della nuova legge della disabilità. Il progetto di vita e il PDTA devono essere insieme la risposta alla persona per vivere pienamente la propria vita oltre la malattia. Il nostro impegno a fianco delle istituzioni continua ogni giorno a livello nazionale e territoriale nella affermazione dei diritti e nella ricerca scientifica».

Infine, Maria Giovanna D’Amato, direttrice dell’Area dipartimentale Innovazione e Sviluppo, ha aggiunto: «Garantire una presa in carico multiprofessionale, capace di affrontare ogni forma di discriminazione, è un passo fondamentale per una piena inclusione delle persone con sclerosi multipla.»

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