Profilassi per il virus respiratorio sinciziale

In Toscana la somministrazione di un anticorpo monoclonale ha avuto successo. ridotti di oltre il 75% i ricoveri per bronchiolite da virus respiratorio sinciziale grazie alla campagna di immunoprofilassi. E nessuno dei ricoverati era una neonato.
virus respiratorio sinciziale

La campagna di immunoprofilassi contro il virus respiratorio sinciziale (VRS), avviata nei reparti pediatrici della Regione Toscana a novembre 2024, ha mostrato risultati significativi in termini di riduzione dei ricoveri per bronchiolite. Presso l’ospedale San Luca di Lucca, uno studio condotto dall’unità operativa complessa di Neonatologia-Pediatria ha evidenziato una riduzione di oltre il 75% dei ricoveri per bronchiolite da VRS nella stagione in corso rispetto a quella precedente.

Il funzionamento della profilassi

L’iniziativa ha coinvolto i bambini nati dal 1° aprile 2024, ai quali è stato somministrato un anticorpo monoclonale specifico (nirsevimab) per ridurre il rischio di infezione. La campagna, iniziata il 4 novembre 2024, si concluderà il 31 marzo 2025.

Risultati e impatto della campagna

Secondo quanto riportato dalla direttrice della Pediatria di Lucca, Angelina Vaccaro, e dai medici Francesco Vierucci e Alessandra Carmignani, l’efficacia della profilassi è stata particolarmente evidente nei mesi di gennaio e febbraio 2025, periodo di maggiore incidenza del VRS. Durante questo intervallo, la riduzione dei ricoveri per bronchiolite da VRS ha superato l’80% rispetto all’anno precedente.

L’età dei bambini ricoverati

Un dato rilevante riguarda anche l’età media dei bambini ricoverati per bronchiolite, risultata più alta rispetto alla stagione 2023-2024. Nessun neonato ha necessitato di ricovero per bronchiolite durante la campagna di immunoprofilassi, suggerendo un’efficace protezione nella fascia di età più vulnerabile. Inoltre, il calo del 40% dei ricoveri per bronchiolite non da VRS suggerisce un possibile effetto indiretto della profilassi.

Il confronto con la stagione precedente

Dal confronto tra le due stagioni influenzali emergono numeri significativi: nel 2023-2024 si erano registrati 45 ricoveri per bronchiolite, mentre tra novembre 2024 e marzo 2025 i casi sono stati appena 16. La presenza del VRS è stata confermata nel 66,7% dei casi della stagione passata e solo nel 43,7% dei casi di quest’anno. La riduzione dell’incidenza è risultata massima (-83,3%) proprio nei mesi invernali di picco.

Lo studio sui bambini ricoverati

Lo studio ha coinvolto bambini di età inferiore ai 12 mesi ricoverati per bronchiolite nel reparto di Neonatologia-Pediatria di Lucca tra novembre 2024 e marzo 2025. Dall’analisi dei dati è emerso che il VRS è risultato significativamente più frequente nei bambini non sottoposti alla profilassi (85,7%) rispetto a quelli che l’hanno ricevuta. In un solo caso, un bambino vaccinato ha sviluppato bronchiolite da VRS, ma l’infezione era associata anche ad altri virus, e il piccolo non ha necessitato di ossigenoterapia.

Conclusioni

Questi risultati suggeriscono che la profilassi con nirsevimab abbia avuto un impatto rilevante nella prevenzione delle forme più gravi di bronchiolite nei primi mesi di vita. La riduzione dei ricoveri, soprattutto nei periodi di maggiore diffusione del virus, rappresenta un dato di rilievo per la gestione delle infezioni pediatriche e per il sistema sanitario nel suo complesso.

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