Il libro:
Il rumore del carcere è il rumore del ferro. I pesanti Cancelli dell’antico castello che oggi ospita l’Istituto a Custodia Attenuata, si chiudono alle spalle e l’angoscia soffocante di quello stesso passato, sancisce con le sue robuste sbarre di ferro il confine tra la sicurezza data all’appartenenza di un istituto e la precarietà della propria libertà. Stiamo parlando proprio di quel confine tra un “dentro” e un “fuori”.
I giorni passano e ogni giorno si ripete uguale a quello di prima, aspettando l’ora d’aria, la partita a calcetto, il buio, il sonno, la notte, aspettando di rivedere la propria casa e sedere a tavola con i propri cari: una tavola imbandita di pane e amore. Ci siamo conosciuti, abbiamo parlato, e loro si sono raccontati attraverso il cibo. Così è venuto fuori un gustoso ricettario della memoria che riscopre una cucina semplice e succulenta, quella che riconcilia con la vita e con gli affetti, restituendo i sapori dell’infanzia: “la Cucina Annusata”.
Le pagine del libro sono un piccolo universo culturale che sprigiona la voglia di sentirsi a casa, in quel posto caldo, intimo e accogliente che è la cucina. Il ricordo non riesce a opporre resistenza e diventa suggestione, come accade per gli ingredienti di una ricetta, che cambiano dal loro nucleo originale per diventare altro e raccogliere una nuova identità, nuovi sapori. Nello stesso modo i giovani detenuti sono pronti a diventare altro, accogliendo una nuova identità e nuovi sapori: il sale della vita.
Per i giovani detenuti dell’ICATT di Eboli, miscelare dosi e ingredienti, ricordi legati a sapori e odori, esplorare i propri sentimenti, è stato salvifico. Il passato, lontano, ha rappresentato un modo per riordinare le proprie emozioni, il cibo è diventato un ponte tra ciò che hanno vissuto dentro e fuori dalle sbarre, un linguaggio che ha permesso loro di parlare di storie di vita senza doverne affrontare direttamente le ferite ed io per un attimo sono stata colei che ha dato loro la voce.
Dare voce all’umanità dei carcerati è essenziale per una società che si definisce giusta e compassionevole. La vera riabilitazione inizia con il riconoscimento della dignità intrinseca di ogni essere umano, indipendentemente dai suoi errori.
Nota sintetica:
Un gustoso ricettario della memoria scritto con dieci giovani detenuti dell’Istituto a Custodia Attenuata di Eboli. Un ricettario intriso di sapori, profumi e aromi indimenticabili. E vediamo anche perché… Il ricordo diventa suggestione, la voglia di sentirsi a casa, in quel posto intimo e accogliente, diventa quel sogno in cui rifugiarsi mentalmente per sfuggire alla durezza della realtà! Siamo pronti a raccontare l’esperienza di questo volumetto “DIECI CUOCHI “DENTRO” nel corner del Bar della Biochimica.
Dagli alambicchi alle provette, passando per le ampolle e le pipette, sorseggiando gocce di scienza scekerate con China, Rabarbaro, Assenzio, Genziana… come un chimico lavora con le sue formule, dosi precise, piccoli aggiustamenti, alla ricerca del giusto equilibrio, così fa uno chef o un cuoco casalingo mescolando ingredienti per riscoprire e creare nuovi sapori tra sensazioni di aromi e profumi.
Autrice: Maria Giovanna Santucci
La presentazione si terrà il prossimo 6 Novembre, dalle 15:00 alle 16:00 presso Fiera di Roma.
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