La misura richiede alle aziende di pagare oltre 1 miliardo di euro in forma retroattiva per compensare lo sforamento delle spese regionali maturato fino al 2018 e pretenderà ulteriori miliardi per gli anni successivi. Sebbene la Corte Costituzionale abbia ridotto i pagamenti al 48%, ha altresì riconosciuto la legittimità del provvedimento, creando una forte inquietudine nel settore dell’industria biomedicale.
Secondo molti esperti autorevoli, infatti, il Payback – addebitando a molte aziende una cifra superiore a quella del loro bilancio annuale – porterà a rischio chiusura oltre 1.400 realtà, mettendo a rischio il lavoro di oltre 190.000 persone.
Lo scenario che si prospetta non è solo quello di un fortissimo danno economico e una riduzione degli investimenti esteri nel settore tecnologico in Italia. Sei grandi associazioni – Aforp; Confapi salute, università, ricerca; Confindustria Dispositivi Medici; Coordinamento Filiera; FIFO e PMI Sanità – hanno parlato con una sola voce in una lettera congiunta inviata oggi al Ministro della salute per chiedere l’abolizione del payback.
È l’intero comparto industriale, infatti, a vedere minacciata la propria sopravvivenza, soprattutto per quanto riguarda la rete di piccole imprese ad alto contenuto di innovazione. Queste hanno rappresentato finora un ingrediente fondamentale per la crescita del settore e un bacino ideale di fornitori per le aziende più grandi e strutturate, creando così un circolo virtuoso di ricerca, sviluppo e innovazione.
Ad eccezione di alcuni casi, il payback tende a influenzare maggiormente le imprese meno strutturate, incidendo in modo significativo sulla loro operatività e, in molti casi, sulla loro stessa sopravvivenza sul mercato. Vi è inoltre la nuova “tassa” dello 0,75% per il finanziamento dell’HTA che, inevitabilmente avrà un impatto sui costi e, probabilmente sui cittadini.
La questione del Payback è, pertanto, un argomento di assoluta e pressante attualità per la politica industriale del nostro Paese. Dopo il pronunciamento dell’Alta Corte, quali strumenti possono essere introdotti dai diversi attori e stakeholder al fine di proteggere una filiera di valore strategico per lo sviluppo tecnologico della sanità e per la competitività internazionale del made in Italy?
Saluti istituzionali:
Adolfo Urso, Ministro delle Imprese e del Made in Italy (videomessaggio)
Intervengono:
Gennaro Broya De Lucia, Presidente PMI Sanità 17 Sveva Belviso, Presidente Federazione Italiana Fornitori Ospedalieri
Matteo Bruno Calveri, Rappresentante Provider ECM Federcongressi&eventi e Coordinatore GIFES – Gruppo Italiano Formazione ECM in Sanità
Grazia Guida, Presidente AFORP, Associazione Fornitori Ospedalieri Regione Puglia
Michele Colaci, Presidente Confapi salute, Università e Ricerca
Wladimir Fezza, Presidente Nazionale CNA Sanità
L’evento si terrà il prossimo 6 Novembre, dalle 10:00 alle 12:00 presso Fiera di Roma
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