Panzoonosi: dal Covid all’influenza aviaria, i rischi per gli umani

Il giornale The Guardian riporta i numeri preoccupanti dell’influenza aviaria che si sta diffondendo tra diverse specie, prendendo i tratti di una “panzoonosi”. Catastrofico, per ora, l'impatto su uccelli e mammiferi marini. Immediato il collegamento al ricordo della pandemia da COVID-19
panzoonosi

L’influenza aviaria H5N1 si è diffusa anche tra i mammiferi, colpendone oltre 48 specie, dagli orsi alle mucche fino a foche e elefanti marini. Il fatto che si stia diffondendo in questo modo porta gli esperti a definirla una “panzoonosi” (dal greco, “tutti” e “animali”: malattie che possono essere trasmesse da animali all’uomo). “La panzoonosi è quasi una novità, e non sappiamo che tipo di minaccia rappresenti”, afferma la professoressa Janet Daly dell’Università di Nottingham.

Ed Hutchinson del MRC-University of Glasgow Centre for Virus Research afferma: “È davvero difficile che le malattie infettive smettano di essere specializzate e si trasferiscano in una nuova specie. Quando accade, è sorprendente e preoccupante.”

L’influenza aviaria H5N1 sembra, infatti, appartenere a una categoria di malattie infettive in grado di causare pandemie tra molte specie. Ha provocato “diminuzioni catastrofiche” nelle popolazioni di uccelli marini, con milioni di uccelli selvatici uccisi. Più di 20.000 otarie della Patagonia sono morte in Cile e Perù. E circa 17.000 cuccioli di elefante marino sono morti in Argentina, equivalenti al 96% di tutti i cuccioli nati nel paese nel 2023.

Ciò che preoccupa ulteriormente gli esperti è la sua diffusione anche nell’essere umano. Di recente, è morto un uomo in Louisiana, dopo essere venuto a contatto con la malattia a causa di un contagio da uccelli selvatici al suo pollaio domestico. E lo scorso anno ci sono state 66 infezioni di aviaria confermate negli esseri umani.

Questa capacità di infettare, diffondersi e uccidere tra specie diverse potrebbe delineare un’epidemia che salta le barriere di specie e che potrebbe devastare popolazioni animali diverse, rappresentando una minaccia anche per gli esseri umani. La riduzione degli habitat, la perdita di biodiversità e l’agricoltura intensiva creano ambienti ideali affinché le malattie infettive saltino da una specie all’altra. Alcuni scienziati affermano che le panzoonosi potrebbero diventare una delle minacce principali per la salute umana e la sicurezza di questo secolo.

Alcuni ricercatori sostengono che il Covid-19 potrebbe essere stato un esempio di panzoonosi perché ha infettato più di 58 specie non umane. Identificarlo come tale avrebbe potuto aiutare nella ricerca, sviluppando in anticipo i vaccini monitorando gli animali. 

Le pandemie tra specie diverse sono in aumento, e ciò dipende soprattutto dalla perdita di biodiversità. Con gli esseri umani c’è stato un declino degli habitat, a causa di un’agricoltura industriale aggressiva. In più, la deforestazione e il cambiamento climatico costringono le specie a convivere in spazi sempre più ristretti.

Più patogeni ci sono nelle popolazioni animali, maggiore è il rischio che gli esseri umani vi siano esposti. Mark Honigsbaum, storico della medicina e autore di Pandemic Century, afferma: “Vedremo più di queste epidemie, e si tratta solo di una questione di tempo prima che una di esse causi un’altra pandemia.”

Fonte: The Guardian

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